da Zetesis 1991-2
Prima di tutto vorrei precisare che queste brevi note nascono da una riflessione su ciò che accade in alcuni licei milanesi e soprattutto sulla mia esperienza personale di laureata in lettere antiche con una tesi in storia dell’arte medioevale e in seguito di insegnante di latino, greco e storia dell’arte in un liceo classico della medesima città. Nel mio intento c’è quello di essere il più concreta possibile (i riferimenti, quindi, verteranno soprattutto sulla situazione del liceo classico) perché realmente quanto detto possa diventare terreno di scambi costruttivi tra colleghi o comunque tra persone che, vivendo nel mondo della scuola, sentono questo tipo di esigenze didattiche.
Nonostante la presenza fissa della storia dell’arte all’interno dei curricoli liceali italiani, non è certo facile la posizione di questa disciplina e di chi la insegna.
Prima di tutto vi è il programma ministeriale, amplissimo, e il numero ridotto di ore settimanali a disposizione (I liceo: 1 ora settimanale, dall’arte micenea a quella romana; II liceo: 1 ora settimanale, dall’arte paleocristiana a quella gotica; III liceo: 2 ore settimanale, dall’arte rinascimentale al Novecento). A questo riguardo si noti come proprio l’ultimo anno viene caricato di un programma molto vasto che spesso non può essere portato a termine.
Ma accanto a queste difficoltà oggettive vi è anche un ulteriore e, a mio avviso, più grave fattore, cioè la mancanza di possibili collegamenti con le altre materie: la letteratura italiana e la storia, infatti, hanno tutt’altro ritmo perché, partendo in I liceo col mondo medioevale, passano al Cinquecento in II per iniziare l’ultimo anno con la fine del Settecento. È più che evidente, quindi, lo “stacco” cronologico e culturale che si viene a formare a livello didattico tra questi ambiti e l’insegnamento della storia dell’arte; ed inoltre lo svolgimento del programma di storia greca e romana nel ginnasio rimane svincolato da tutto quell’apparato iconografico che invece aiuterebbe gli alunni ad “aprire i loro orizzonti” alla conoscenza del mondo classico. Quante volte, infatti, si rende necessario il richiamo al contesto storico e culturale per la comprensione di un’opera d’arte e quante volte certi argomenti di letteratura sono illuminati dalla contemporanea trattazione degli aspetti storico-artistici! Si pensi anche solo all’opera dantesca e ai contemporanei Giudizi Universali affrescati sulle pareti di tante chiese o a tutta la vita culturale che fermentava nelle corti rinascimentali, dalla Firenze dei Medici alla Mantova dei Gonzaga o alla famiglia Estense di Ferrara.
La problematica poi si allarga ancor di più se pensiamo all’inadeguatezza di tanta preparazione universitaria nel nostro paese e di certi dettati ministeriali che permettono l’insegnamento della materia a chi abbia sostenuto anche solo un esame di storia dell’arte.
Un notevole problema rimane poi l’insegnamento della storia dell’arte antica, greca e romana, normalmente presente nel curriculum di un laureando in archeologia, ma spesso opzionale in un corso di studi di lettere moderne, dal quale esce invece la stragrande maggioranza dei professori di storia dell’arte.
In molte scuole, sia statali che non statali, per ovviare almeno in parte ad alcune di queste “questioni aperte”, si adotta ormai una sperimentazione che divide il programma di arte su cinque anni anziché tre e che permette quindi di anticipare l’arte micenea e greca in IV ginnasio e quella romana in V: tentativo sicuramente buono sotto molti aspetti, ma che, a sua volta, porta con sé altri problemi da risolvere (non ultimo quello della persona cui affidare queste “ore”: l’insegnante di lettere, che svolge i paralleli programmi di latino, greco e storia, o il professore di storia dell’arte del liceo o ancora una terza persona?).
Ma, al di là di questo brevissimo flash su alcuni aspetti della situazione scolastica odierna, la prospettiva in cui vorremmo porci non è tanto quella dell’insegnante di storia dell’arte, quanto piuttosto quella del professore di materie classiche per vedere se, in quale misura e con quali mezzi possa creare un collegamento tra queste due aree culturali.
Val la pena che l’analisi si soffermi su una situazione di biennio perché il monte -ore che l’insegnante di lettere ha a disposizione è maggiore ed è più evidente quel ch’egli può fare per avvicinare i ragazzi al mondo antico attraverso la conoscenza dell’arte.
Una esigenza fondamentale del professore di materie classiche è sicuramente quella di rendere meno “aride” e più affascinanti le sue discipline che, soprattutto al ginnasio, privilegiano necessariamente l’aspetto linguistico. Inoltre proprio gli ultimi aggiornamenti ai programmi ministeriali del ginnasio affermano l’importanza che l’alunno si accosti al mondo classico attraverso la lettura dei testi, anche in traduzione italiana (soprattutto per il greco). Spesso per i ragazzi che si iscrivono alla IV ginnasio il mondo antico rimane come un vago ricordo della prima media ed è perciò lontanissimo dalla loro esperienza quotidiana; e il maggior riscontro di questo si ha nella frequente difficoltà di apprendimento della storia antica, materia fondamentale, peraltro, anche per una buona riuscita al liceo.
In ginnasio sono dedicate alla conoscenza dell'”antico” le ore di latino (5), greco (4), storia (2) e parte delle ore di italiano (quando si affronti l’Eneide di Virgilio o brani di epica omerica): la maggioranza, quindi, rispetto a geografia e al resto del programma di italiano, che permettono invece un costante riferimento al mondo d’oggi. È evidente dunque che l’inserimento di storia dell’arte all’interno delle 18 ore di lettere (o anche la sua aggiunta come diciannovesima ora) deve partire già dalla programmazione e tener conto del contemporaneo studio della storia (IV ginnasio: antiche civiltà mediterranee e Grecia antica; V ginnasio: civiltà italiche e Roma).
Il fatto però che una delle preoccupazioni principali del biennio sia proprio quella di introdurre i ragazzi alla conoscenza della classicità mi sembra che liberi decisamente dall’obbligo di seguire, anche nell’affronto della storia dell’arte, un ordine strettamente cronologico per diversi motivi:
1) nel ginnasio gli alunni si accostano contemporaneamente, attraverso lo studio della lingua, sia alla civiltà greca che a quella romana;
2) proprio lo studio grammaticale può essere reso più avvincente ed interessante dal filtro della storia e dell’arte;
3) un vero metodo “storico” per lo studio dell’arte verrà impostato e poi mantenuto in liceo;
4) infine è necessario tener conto delle esigenze della situazione e dei programmi che riguardano la classe (ad esempio gite culturali o visite a mostre, che possono richiedere anche notevoli anticipazioni sul programma).
Credo quindi che a livello di biennio sia più produttivo e forse più interessante un approccio che potremmo definire “tematico” all’arte, che permetta un costante e continuo riferimento alle altre discipline. Si tratta cioè di scegliere un argomento (sia esso un periodo storico, come l’Atene periclea, o una regione territoriale, nel caso della preparazione ad una gita, o un tema di interesse generale, come la vita quotidiana o i giochi) e di cercare di afferrarlo nella sua completezza attraverso l’aspetto storico, letterario ed artistico. Questo chiede necessariamente grande attenzione da parte del professore anche nell’utilizzo dei mezzi più adatti, a partire già dalla adozione di testi. Si pensi ad esempio all’utilità che può avere in ginnasio un buon testo di autori latini (che, personalmente,
ho usato fin dai primi giorni della IV ginnasio in quella che ho chiamato “ora di civiltà”) ricco di brani d’autore, anche in traduzione, che permettono una trattazione parallela a fenomeni artistici. Ma è anche consigliabile adottare già in IV ginnasio il testo di storia dell’arte (d’accordo con l’insegnante che poi prenderà la classe in I liceo) per poter accedere ad un buon repertorio iconografico e per far sì che l’alunno possa comunque cogliere la corretta collocazione cronologica dell’opera.
Dopo questa introduzione propongo lo schema di alcune delle Unità Didattiche che ho preparato negli anni passati, indicando prima di tutto i contenuti (e quindi gli obiettivi conoscitivi) che desideravo comunicare ai ragazzi, poi i tempi, il metodo seguito e i mezzi adoperati, volta per volta.
U.D. 1: LA RELIGIONE ROMANA
Obiettivi e contenuti:
a) conoscenza della mitologia greco-romana, delle maggiori divinità ed eroi
b) traduzione di facili brani dal latino che trattano tali argomenti (Igino, brani di antologia, ecc.)
c) il concetto di pietas (attraverso la lettura dell’Eneide)
d) le feste principali e i sacerdozi a Roma
e) approfondimento: i luoghi di culto a Roma, il Foro Romano e i suoi templi
1) studio dell’urbanistica di Roma dalle sue origini, i sette colli, in particolare la valle del Foro;
2) l’architettura dei templi: il tempio greco, i tre ordini (lettura delle piante e degli alzati, studio della terminologia specifica);
3) preparazione di piccole “schede mitologiche” sulle divinità
cui erano dedicati i templi;
4) studio dei singoli monumenti e della loro funzione.
Metodo:
– spiegazione dell’insegnante (b, c)
– spiegazione dell’insegnante e lavoro di piccolo gruppo (3/4 persone per gruppo) su testi forniti dall’insegnante (a, d): lettura dei testi e sintesi dei contenuti.
– spiegazione dell’insegnante (2)
– lavoro di piccolo gruppo su materiale in parte fornito dall’insegnante e in parte portato dagli alunni (1, 3, 4).
– redazione del testo finale della ricerca di classe al personal computer (1 copia per alunno).
Mezzi:
– Testo di storia antica in adozione
– Testo di storia dell’arte in adozione (es. C. Bertelli-G. Briganti-A. Giuliano, storia dell’arte 1, Electa-Bruno Mondadori
– Virgilio, Eneide
– F. Palazzi, Mythos, Bruno Mondadori
– F. G. Hubert, Antichità pubbliche romane, Hoepli
– N. Flocchini-P. Guidotti Bacci, Il Libro Degli Autori, Bompiani
– U. E. Paoli, Vita Romana, Mondadori
– F. Coarelli, Guida Archeologica Di Roma, Mondadori
– R. A. Staccioli, Guida Di Roma Antica, Bur
– Articoli vari dalla rivista «Archeo», De agostini-Rizzoli
– diapositive
– fotocopie.
Tempi:
– ca. 16 ore, suddivise nel corso di 2 settimane.
U.D. 2: PREPARAZIONE DELLA GITA AD AQUILEIA, PARENZO, POLA
Obiettivi e contenuti:
a) creare una guida utile e completa del contesto storicoculturale in cui inserire i monumenti e le opere d’arte da visitare.
b) conoscenza del periodo tardo-antico (IV-VI secolo, le
invasioni barbariche) attraverso la “Venetia et Histria”: le comunicazioni stradali, i centri principali;
c) i monumenti civili romani e la loro funzione (anfiteatro, arco di trionfo; ecc.)
d) la basilica cristiana: caratteristiche principali e casi particolari (la basilica di Aquileia e le successive trasformazioni, la basilica Eufrasiana di Parenzo)
e) la tecnica del mosaico.
Metodo
– breve introduzione dell’insegnante sul periodo tardo-antico e sulla regione della “Venetia et Histria”.
– lavoro di piccolo gruppo (3/4 pers. per gruppo) su materiale in parte fornito dall’insegnante, in parte dagli alunni.
– redazione del testo finale della ricerca di classe al personal computer e stampa (1 copia per alunno)
– infine gli argomenti svolti vengono esposti oralmente a turno, da parte dei ragazzi, “in loco”, durante la gita stessa.
Mezzi:
– testo di storia antica in adozione
– testo di storia dell’arte in adozione
– Archeo-Dossier: Le origini di Venezia, a cura di L. Bosio, De Agostini
– Milano capitale dell’impero romano 286-402 d. C., catalogo della mostra, Silvana Editoriale
– AA.VV., Da Aquileia a Venezia, Credito Italiano
– Jugoslavia, Guida T.C.I.
– diapositive
– fotocopie
Tempi:
– ca. 12 ore.
Per non dilungarmi eccessivamente, mi permetto solo di accennare più brevemente ad altri due “nuclei di lavoro”:
1) LE GUERRE PERSIANE:
– studio del periodo sul testo di storia antica;
– traduzione di alcuni brani di C. Nepote e lettura in traduzione di brani di Erodoto;
– aspetti di vita quotidiana in Grecia: l’evoluzione dell’armatura dell’oplita e del cavaliere, le triremi ed il loro equipaggiamento (soprattutto attraverso fonti scritte e vascolari);
– la statuaria agli inizi del V secolo: esempi di stile severo.
2) ALESSANDRO MAGNO
– studio del periodo sul testo di storia antica;
– traduzione di alcuni brani di Curzio Rufo e lettura in traduzione di brani da Plutarco;
– il mosaico della battaglia di Isso (Napoli, Museo Nazionale) e la scultura sotto Alessandro Magno: i ritratti del monarca e l’opera di Lisippo.
Queste sono solo alcune delle molte possibilità che si offrono durante gli anni del ginnasio, il cui scopo è introdurre i ragazzi alla conoscenza dell’antichità e offrire le fondamenta sulle quali poi costruire in liceo, ove invece lo studio sistematico della storia dell’arte permetterà di fare di volta in volta i necessari richiami. Si pensi, ad esempio, alle molte prospettive che offre il programma di classici latini in II liceo, con autori che appartengono tutti al periodo augusteo, così omogeneo e ricco sia in campo culturale che artistico.
Ma c’è anche un altro filone che lega materie classiche e storia dell’arte durante il triennio liceale: quello che potremmo definire della “riscoperta dell’antico”, un’operazione vasta e decisiva per il suolo italiano, dall’arte teodoriciana a quella voluta da Federico II, ma soprattutto a tutte le espressioni del
Rinascimento e poi del Neoclassicismo. E in fondo proprio la produttività di questo tema nella letteratura e nell’arte non fa che riaffermare la profonda e costante presenza dei classici nella cultura italiana.