Home Biografie romanzate Josiane Lahlou, Moi, Juba roi de Maurétanie,

Josiane Lahlou, Moi, Juba roi de Maurétanie,

by Mariapina Dragonetti

1999

a cura di Giulia Regoliosi


L’autrice immagina di aver ricevuto misteriosamente da un anziano abitante del deserto nordafricano le memorie scomparse di Giuba II. Si tratta quindi di un’autobiografia fittizia, che utilizza nel titolo il modello del Graves (I, Claudius).

Il personaggio è il piccolo principe di Numidia portato da Cesare a Roma dopo la campagna africana di Tapso e Utica: il padre, Giuba I, discendente da Giugurta attraverso il fratellastro Gauda, era morto al seguito dei pompeiani. Il bambino cresce affidato ai migliori maestri di retorica, poesia e filosofia, mentre intorno a lui si consumano le grandi vicende di fine secolo: l’assassinio di Cesare, la guerra fra Ottaviano e Antonio/Cleopatra, la vittoria di Augusto. Quest’ultimo decide del destino di Giuba: non la Numidia dei suoi avi, troppo insicura, ma il regno di Mauretania e il matrimonio con Cleopatra Selene, figlia di Antonio e Cleopatra. Così Giuba si trova col cuore diviso: fra il mondo della sua infanzia, la cultura grecoromana in cui è stato educato, la nuova terra sconosciuta e incomprensibile, una moglie che si considera discendente da una civiltà millenaria: Tolomeo, il figlio cui l’autobiografia è destinata, sarà l’erede di tutti questi mondi (in realtà, come avverte la nota, verrà fatto uccidere da Caligola, anch’egli discendente da Antonio e quindi timoroso di un ipotetico rivale).

Ci sarebbe la possibilità di una fiction appassionante. Ma l’opera è poco riuscita, con lunghe riflessioni (e qualche tirata femminista), ricapitolazioni, qualche confusione nelle parentele: si sorvola volentieri qua e là.