1949, tr. it. Attila – La tempesta dall’Oriente, 2010
a cura di Giulia Regoliosi
Con un largo ricorso alla fiction, l’autore pone fortemente l’accento su una storia di amore fra Etel (non ancora Attila, il “piccolo padre” del suo popolo) e Onoria, sorella del giovane imperatore Valentiniano III, che ha origine ad Aquileia dove Etel si trova come ostaggio. Onoria rimane incinta, ma Etel fugge prima di sapere del bambino: il parto avviene di nascosto, il bambino è sottratto alla madre e Onoria chiusa in un convento a Costantinopoli. Lo spunto storico di questa lovestory è la reiterata richiesta di Attila di aggiungere al suo harem la sorella dell’imperatore, con una parte dell’impero in dote: del resto già la madre di Onoria, Galla Placidia, era stata sposata col re dei Visigoti. Ma l’unione richiesta non fu ottenuta.
La vicenda amorosa, mai più realizzata, percorre tutto il libro: col desiderio di Attila di avere un figlio veramente degno, con le manovre di Onoria per avere contatti con l’amante, fino ad un tragico episodio che determina la morte di Onoria e alla lunga anche quella di Attila (un topos romanzesco alla Nicholas Nickleby di Dickens). Topica è anche la crudeltà violenta e inesausta di Attila e dei suoi. Figure emergenti sono Galla Placidia, donna forte e dominatrice nel bene e nel male, e naturalmente papa Leone, il cui incontro con Attila è posto in forte risalto; in secondo piano altri personaggi, compreso Aezio, il vincitore ai Campi Catalaunici (la stessa battaglia è appena accennata).