1972, tr. it con lo stesso titolo, 2010/2014
AugustoL’editore Castelvecchi ha ripubblicato, in occasione del bimillenario augusteo, il romanzo dello scrittore americano Williams dedicato alla biografia del primo imperatore romano. E’ molto interessante e di lettura attraente. L’autore costruisce un collage di lettere, diari e documenti inventati (salvo qualche passo del Monumentum Ancyranum) attribuiti ai protagonisti e comprimari degli anni dal 45 a.C. al 55 d.C.: ne risulta una storia assolutamente credibile, mai banale o forzata, che delinea sia il personaggio di Augusto sia l’intera epoca. Ad alcune personalità è dedicato più spazio: i tre amici della giovinezza, Mecenate, Agrippa e Salvidieno Rufo, il meno noto Nicola damasceno, fra le donne soprattutto Giulia; altre sono stranamente quasi assenti, come Druso: c’è insomma una selezione personale, peraltro accettabile. Le vicende storiche sono rispettate e, benché la quarta di copertina parli di una capacità psicologica acuta, spietata, quello che colpisce nell’autore è invece una simpatia umana, quasi una pietà, verso tutti i protagonisti.
Qualche obiezione su alcune parentele. In particolare sia il protagonista fin dall’inizio sia quasi sempre suo padre sono chiamati Ottaviano: ma il cognomen tipico di un adottato non riguarda il padre, che è Ottavio, e si riferisce ad Augusto solo dopo l’adozione alla morte di Cesare: e in realtà il cognomen con cui è noto non venne mai usato da Augusto stesso, ma dai suoi detrattori e dagli storici.
a cura della Redazione