a cura della Redazione
Al quarto anno della nostra esperienza nella redazione di Zétesis, ci sembra importante un editoriale che non si limiti alla sottolineatura di temi fondamentali (anche se non possiamo dimenticare il recentissimo impegno per l’Europa) o alla presentazione dei contenuti del numero, ma richiami fortemente redattori e lettori alla responsabilità di una creazione comune. Zétesìs è nata, e intende continuare, come una possibilità aperta a chiunque voglia comunicare giudizi, proposte, esperienze: l’unica discriminante è la serietà della persona che si pone di fronte all’autore, al. metodo, alla classe senza dimenticare la totalità umana e cristiana del proprio essere; e da questa memoria trae l’impegno ad evitare ogni faciloneria, superficialità o banalità, così come ogni tentazione di “conformarsi alla mentalità di questo monde”. Che poi l’esperienza didattica sembri a chi la compie piccola o iniziale, o la lettura dell’autore non abbia esaurito tutta la bibliografia esistente, non deve essere di freno: occorre il coraggio di esporsi al giudizio di altri, ed anche la disponibilità a mettere in comune la parte più nostra del nostro lavoro. Chiediamo pertanto che l’ambito di Zétesis sia tenuto presente come interlocutore e che ogni tentativo compiuto da singoli o da gruppi sia comunicato. Chiediamo anche che questi tentativi avvengano: vediamo con preoccupazione una prassi scolastica diffusa anche fra chi ci è più vicino, anche fra noi, che non si discosta, nei giudizi, nelle scelte dei testi, nel taglio dei programmi, nella concezione di lingua e di cultura, dalla mentalità comune o, se si discosta, è spesso per seguire mode non sempre fondate su valori educativi. Occorre porre dei fatti con chiarezza e coerenza. Chiediamo infine che Zétesis sia letta: non ci interessa condividere la sorte di molti periodici, scientifici e non, che sono solo acquistati o ricevuti in abbonamento: desideriamo essere letti, magari discussi, ma tenuti presenti come portavoci di un discorso che va man mano strutturandosi ed arricchendosi. Già alcune parti di questo numero sono una risposta al nostro desiderio, perché mostrano come si allarghi 1’ambito di chi opera con noi e come certi filoni (il mito, l’insegnamento linguistico, l’individuazione del sacro nella lettura antica, le lettura di Vergilio) siano ripresi ed approfonditi: ma chiediamo, perché il nostro lavoro abbia stimolo a continuare, di essere sempre più aiutati e sostenuti.