L’equivalente ebraico dei due termini pagani finora esaminati, šālōm, ci porta in un ambito concettuale e semantico assai diverso. Nelle lingue semitiche la radice è costituita dallo scheletro consonantico (nella grande maggioranza dei casi costituito da tre fonemi), partendo dal quale, attraverso la variazione delle vocali nel timbro e nella quantità, l’aggiunta di prefissi e suffissi, l’allungamento delle consonanti, si ottengono le varie forme. Nel caso specifico, la parola šālōm va ricondotta a una radice ŠLM il cui valore fondamentale è quello di ‘integrità (materiale e interiore)’. Insieme a šālōm vanno annoverati in ebr.: un verbo šālem ‘integer, incolumis, salvus fuit’, di uso non frequente nella coniugazione fondamentale (p.es. Is. 60, 20), ma largamente usato nelle coniugazioni derivate šillam, coi valori fondamentali di ‘portò a termine’ (p.es. un edificio, I Re 9, 25), ‘rese felice’ e ‘compensò, retribuì’, e hišlîm, che ha valori analoghi; un aggettivo šālem ‘integer, incolumis’; una serie di sostantivi, peraltro di uso non frequentissimo e tutti col valore di ‘retribuzione, compenso (materiale)’: šillem, šillumā, šillûm, šalmōnīm (hapax in Is. 1, 23); citiamo infine il termine tecnico šelem che indica un particolare tipo di sacrificio e che viene reso nei LXX con qusía eêrhnikÔ.
La radice ŠLM è largamente attestata e produttiva in tutte le lingue semitiche. Per limitarci all’arabo, essa appare nel verbo salima ‘essere sano, incolume, ineccepibile’ (con la preposizione min ‘da’ ha il valore di ‘essere indenne da’), con le coniugazioni derivate sālama ‘rappacificarsi’, tasālama ‘id.’, tasallama ‘ottenere’, istaslama ‘cedere, arrendersi’; nei sostantivi salm o silm ‘pace, tranquillità, quiete’; salām ‘incolumità, salvezza, integrità, pace, benessere, quiete’, e numerosi altri. Come si vede, il valore che emerge dall’esame di questi termini coincide quasi esattamente con quello riscontrabile nei termini ebraici, e ci riporta al significato fondamentale di ‘integrità’ da una parte e di ‘retribuzione’ dall’altra. La connessione della radice con l’ambito religioso è ben documentata da termini come islām ‘sottomissione, rassegnaziona alla volontà di Dio’, muslim ‘credente, musulmano’, o da espressioni come dār as–salām ‘paradiso’, dār al–islām ‘il mondo musulmano’ (in opposizione, p.es., a dār al–‛arb).