Death comes by amphora, 2007
Una new entry di uno scrittore britannico, piuttosto interessante per la scelta dell’epoca. Siamo nel 461 a.C., un periodo cruciale per il pieno compimento della democrazia ateniese. Efialte ha ottenuto che l’Areopago perdesse la maggior parte dei suoi poteri a vantaggio dell’ecclesia; Cimone, rientrato dall’insuccesso dell’aiuto offerto a Sparta, viene ostracizzato. Subito dopo Efialte è ucciso: il fatto è storico, così come il nome del killer, ma la storiografia antica non ha risolto la questione dei mandanti. Interessante, si diceva. La situazione di Atene agli albori della politica periclea non è in genere molto nota, la successione anche scolastica è Solone-Clistene-guerre persiane coi principali protagonisti-pentecontetìa identificata con Pericle; dubito che molti sappiano chi era (questo) Efialte.
Le vicende politiche che si snodano culminando quasi alla fine con l’uccisione del leader democratico fanno da background alle vicende personali di Lysanias, un giovane di origine ateniese che torna in patria dalla colonia di Eion dopo la scomparsa (forse la morte) del padre in un raid degli Sciti. Il fratello del padre, ricco armatore ateniese, l’ha convocato per farne il proprio erede e il giovane provinciale, cresciuto in modeste condizioni e abituato al lavoro artigianale, giunge ad Atene pieno di curiosità e di ideali. Lo accompagna un anziano schiavo, che Lysanias tollera con un po’ di fastidio ma di cui in fondo desidera i consigli e le conoscenze di una città per lui ignota. Ma giunto alla casa dello zio scopre che è morto per la caduta di una pesante anfora mentre era al Pireo: subito si prospetta la possibilità di un assassinio. E’ su questo delitto che si svolge tutta l’indagine, rivolta alla cerchia familiare, a colleghi e rivali di imprese, alle fazioni politiche con le quali lo zio cercava di barcamenarsi, a vicende personali poco chiare. La soluzione giungerà insieme a quella del delitto di Efialte, ma molto dovrà restare nascosto per opportunità politiche.
Una discreta scrittura e qualche momento ben costruito coesistono con vari difetti. L’autore ammette di aver inventato la Lega di Efesto: così la corrente democratica finisce per identificarsi con un partito di lavoratori manuali, col simbolo di incudine e martello, onesti e simpatici pur con qualche frangia discutibile. Un acceso femminismo è testimoniato dalla sacerdotessa di Atena e dalle donne che l’assistono criticando i mariti e narrando i propri trucchi per gestirne i soldi. La diffusione della sofistica pare un po’ prematura. In generale va detto che l’autore stesso dichiara di aver attualizzato la storia ispirandosi alla rivoluzione russa, all’Inghilterra vittoriana e al secondo dopoguerra, una mescolanza di epoche già in sé fonte di confusione.
Qualche difficoltà si riscontra anche nella costruzione dei personaggi di fiction. In particolare il personaggio di Philia, giovanissima vedova del defunto e destinata in sposa a Lysanias: da sciocchina capricciosa finisce per trasformarsi nella classica partner femminile di tante storie di detection.