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Anne de Leseleuc

by Mariapina Dragonetti

La serie di Marcus Aper

L’autrice ha una carriera poliedrica: si occupa di teatro, recita, fa la presentatrice televisiva finché, a trentasette anni, si laurea in Histoire et Civilisations de l’Antiquité e pubblica saggi e romanzi ambientati all’epoca romana: da buona francese, la sua predilezione va alla Gallia. Nel 2001 collabora ad un film su Vercingetorige (Vercingétorix, la légende du druide roi, in Italia Druids ̶ La rivolta) dalla cui sceneggiatura trae successivamente un romanzo, Vercingétorix. Nel 1992 aveva dato inizio alla serie di Marcus Aper, un romano di origine arverna, fiero di discendere dai compagni di Vercingetorige di cui eredita i baffoni biondi e la passione per la birra, avvocato dallo spirito libero durante l’impero di Nerone e dei Flavi.  Questi i volumi pubblicati:

Les vacances de Marcus Aper, 1992
Marcus Aper chez les Rutènes, 1993
Marcus Aper et Laureolus, 1994
Les calendes de septembre, 1995
Le trésor de Boudicca, 1997

Non sono riuscita a reperire i primi tre (anche gli altri sono stati una scoperta fortuita sulle bancarelle di Parigi). Ma i due che ho letto inquadrano l’intera vicenda, perché se Les calendes de septembre sono in certo qual modo una conclusione, Le trésor de Boudicca è un prequel  che racconta le prime gesta del giovanissimo Marcus.

Les calendes de septembre, 1995

 Marcus vive a Roma con l’appoggio di Tito, dopo aver ottenuto clamorosi successi giudiziari. Con lui abitano Nestor, liberto e amico anch’egli gallo d’origine, e Luciola, una ragazza cresciuta sotto la loro fedele protezione e di cui entrambi sono innamorati. L’intreccio parte dall’accusa di malversazione contro il legato d’Illiria: Marcus, incaricato da Tito di difenderlo, si trova ad affrontare una serie di assassini e di rapimenti, la cui connessione o meno con la vicenda principale si scopre solo alla fine. L’autrice è scopertamente didascalica, al punto da inserire alla lettera la descrizione della morte di Plinio a Pompei (chi rinuncia a Pompei, se appena la cronologia lo consente?) e varie ricette di Apicio (altro topos irrinunciabile): purtroppo le desinenze delle molte, troppe parole latine sono per lo meno discutibili. L’aspetto più interessante, con un occhio all’attualità, è la questione storica della provincia d’Illiria, che dal tempo di Augusto univa due popoli diversi e in lite fra loro come i Pannoni e i Dalmati: Marcus propone la separazione in due diverse province (cosa che avverrà sotto Traiano), ma Tito risponde che Roma  può unificare i due popoli, come Cesare aveva fatto della Gallia (e Marcus gli obietta che già Vercingetorige aveva iniziato a farlo). Deluso dalle vicende politiche, Marcus lascia Roma con Luciola, divenuta finalmente la sua compagna, e con Nestor per tornare a Gergovia.

Le trésor de Boudicca, 1997

il ventunenne Marcus, fresco di studi giuridici, è tribuno in Britannia, nella famosa legione Gemina coinvolta nella rivolta degli Iceni della regina Boudicca (Boadicea). Il tesoro della regina, morta suicida dopo l’assalto romano, è scomparso e Nerone lo reclama. Marcus si trova implicato nella ricerca dei due forzieri, in mezzo a morti misteriose e intrighi di Romani e di barbari, sui quali domina Velleda, sacedotessa druida figlia di Boudicca: evidente imitazione (o confusione?) della sacerdotessa che si oppose ai Romani in Germania qualche anno dopo. Il processo che si svolge a Roma vede accusatore e difensore, accusato e parte lesa in un bizzarro scambio di ruoli. Alla fine Marcus torna alla sua legione in Britannia, nauseato dall’impero di Nerone (ma, come si è visto, anche l’impero di Tito lo deluderà). Nel libro si racconta il primo incontro di Marcus con Nestor, schiavo fuggiasco che diviene subito suo alleato e amico, e si introducono  personaggi storici quali Giulio Agricola, compagno di studi e commilitone.