La serie di Plinio
Roman Games, a Plinius Secundus Mystery, 2010
Opera prima di un autore americano, docente di storia greco-romana e in particolare interessato alle religioni dell’età imperiale, questo romanzo suscita curiosità perché già in precedenza Plinio il giovane era stato scelto come detective da A. Bell, che ne aveva tratto una miniserie. In quella, alla cui recensione si rimanda, Plinio è un giovane avventuroso e facile ad innamorarsi, accompagnato da un improbabile Tacito gradasso e fracassone; qui invece Plinio è un senatore di mezza età, sposato con una giovanissima moglie in attesa del primo figlio: siamo negli ultimi tempi dell’impero di Domiziano. Tacito non compare neppure, mentre gli è accanto Marziale, che più di una spalla è un intrigante, diviso fra amicizia, desideri frustrati, scrupoli e piccole vigliaccherie.
Domiziano ordina a Plinio di investigare sulla morte di Verpa, spia imperiale, entro la durata dei Ludi Romani: al termine tutti gli schiavi del defunto saranno uccisi. Inizialmente sembra un assassinio legato all’ambiente ebraico/cristiano: ma successivamente emerge un ampio complotto politico, in cui sono coinvolte grandi personalità dell’impero, fra cui amici e persone vicine a Plinio; quest’ultimo è però guardato con sospetto dai congiurati, per la sua eccessiva lealtà all’imperatore.
Il plot è costruito molto bene, con una sorta di montaggio incrociato che tiene desta l’attenzione, fino alla fine doppiamente amara per il protagonista. Qualche saccenteria perdonabile in un’opera prima, mentre le proposte di discussione e confronto con l’attualità che chiudono il libro sono più che superflue.
The bull slayer, 2013
Il secondo romanzo della serie conferma il giudizio positivo del primo: l’autore sa rinnovarsi, cambiare ambienti e personaggi. Questo si svolge nella provincia di Ponto-Bitinia, dove Plinio è inviato da Traiano come governatore; lo accompagna la moglie, che ha perso giovanissima il bambino atteso ed è rimasta sterile: nella nuova società si trova spaesata, malvista, frustrata e ansiosa di nuove esperienze. Al protagonista fa da spalla questa volta Suetonio, un bel personaggio costruito con attenzione.
Plinio deve affrontare problemi di malgoverno e corruzione, cui non è estraneo anche un culto iniziatico che dà ragione del titolo: lo fa con serietà e impegno, ma anche con la malinconia dell’uomo ormai anziano con difficoltà familiari. La conclusione comprende un terremoto che interferisce con scene del crimine e lascia aperta la possibilità di un seguito.
Un paio di civetterie anche simpatiche: Suetonio, sempre in cerca di nuovi argomenti su cui scrivere, suggerisce di raccontare la vicenda dando origine ad un nuovo genere letterario (ma Plinio lo proibisce). Il timido liberto Zosimo propone il paragone fra il lavoro dei lavandai e il riciclo di denaro, creando la metafora di denaro sporco che suscita l’approvazione dei presenti.