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Caroline Lawrence

by Mariapina Dragonetti

di Giulia Regoliosi


1. La serie The Roman Mysteries.

The thieves of Ostia, 2001, tr. it. I ladri di Ostia, Piemme junior 2004
The secret of Vesuvius, 2001, tr. it. I segreti del Vesuvio, Piemme junior 2004
Bread and Circuses, in The Mammoth Book of Roman Whodunnits, 2003, pagg. 282-320. 

Protagonista è una bambina di dieci anni, Flavia Gemina, che vive ad Ostia affidata ad un pedagogo greco: infatti la madre è morta e il padre è spesso in viaggio. Con lei studiano e vivono avventure altri ragazzi incontrati nel primo libro della serie: un ebreo cristiano di nome Jonathan, una ex-schiava africana chiamata Nubia e un ex-mendicante muto di nome Lupus. Inoltre l’intera famiglia di Jonathan è coinvolta nelle vicende: il padre Mordecai, un abile medico, e la sorella maggiore Miriam, che nel secondo libro si fidanza con lo zio di Flavia.

Nel primo libro, in cui si presentano i personaggi, l’indagine parte dall’uccisione o scomparsa di alcuni cagnolini per giungere a sventare un furto ai danni di un ricco mercante.

Nel secondo tutti i personaggi si trasferiscono a Pompei: l’indagine, esilissima, s’incentra intorno ad un indovinello che porta ad una parola chiave della comunità cristiana; ma essenzialmente il romanzo racconta l’eruzione del Vesuvio e la morte di Plinio, divenuto amico della piccola Flavia. Il racconto è ambientato pochi mesi dopo: Flavia ricorda di aver trovato in uno scritto di Plinio andato perduto nell’eruzione la parola detective (?? forse detector?) che ha scelto per definire la sua abilità di investigatrice. L’indagine parte dal furto continuato di pane in una bottega di fornaio e giunge all’agape di una comunità cristiana: tramite dell’indagine è il famoso palindromo sator arepo tenet opera rotas interpretato secondo la nota ipotesi di un messaggio-chiave cristiano: sembra chiaro che l’interesse dell’autrice per il Cristianesimo primitivo tende a prevalere anche sulla detection. Negli originali c’è un blando intento didascalico, che l’editrice italiana ha fortemente accentuato aggiungendo rubriche sugli usi e costumi romani. I plots sono gradevoli, il linguaggio scorrevole, i personaggi simpatici e ben caratterizzati. 

Il racconto Bread and Circuses, scritto appositamente per The Mammoth Book e collocabile fra il quinto e il sesto libro, riprende, come molti altri testi della medesima raccolta, personaggi ricorrenti, cui l’autrice ha già dedicato sette libri dal 2001, due dei quali editi in Italia.

The Pirates of Pompeii , tr. it. I pirati di Pompei, Piemme junior

The Assassins of Rome, 2002, tr. it. L’imperatore è in pericolo, Piemme junior 

Il plot è divenuto molto più complesso, e così pure la scrittura, con un montaggio incrociato di buon interesse. L’ambientazione è nella Domus Aurea già di Nerone, secondo la fiction adibita da Tito a dimora per le schiave ebree deportate da Gerusalemme al servizio di Berenice: qui vengono a trovarsi i diversi personaggi giunti a Roma per varie vie. Qualche motivo da giallo classico (ad esempio il messaggio di difficile lettura) e una probabile influenza della Rowling, in particolare di Harry Potter and the Prisoner of Azkaban

The twelve tasks of Flavia Gemina, 2003, tr.it. Il leone di Nubia, Piemme junior 2006 

Sesto libro della serie. Nel precedente, pure questo edito anche in Italia, risulta che il padre di Gemina ha perso i suoi averi nel naufragio di una nave carica di spezie. La figlia ha venduto di nascosto un vaso prezioso per pagare i debiti, ma restano gravi problemi economici, che il padre non vuole far sapere. Per questo, quando il padre si fidanza con una giovane vedova, Flavia, gelosa della futura matrigna, pensa che sia attirata dalla presunta ricchezza del fidanzato, e inizia un’indagine su di lei con l’aiuto degli amici. Benché le motivazioni siano più importanti che nei primi due libri, l’indagine è esilissima, un puro pretesto per insegnare ai lettori le dodici fatiche di Ercole, qui rivisitate con vaghi legami (l’unico elemento realistico è il leone che dà titolo alla traduzione italiana). Qualche colpo di scena non riscatta la banalità della storia, che si conclude bruscamente con un’epidemia, mortale per alcuni personaggi. Il matrimonio di Miriam e dello zio di Gemina offre qualche ulteriore spunto didascalico.   

The prophet from Ephesus, 2009   

Con un notevole ritmo di scrittura, la Lawrence è arrivata al sedicesimo libro della serie. Le storie sono comunque collocate vicinissime fra loro nel tempo, tutte cioè nell’arco dell’impero di Tito, le cui vicende sono legate alle avventure dei ragazzi già dal quarto libro, come si è visto: ne deriva il fatto che, inizialmente storie singole, ad un certo punto diventano una sorta di romanzo a puntate.Questa inizia ad Alessandria d’Egitto (a quanto pare di moda), dove i quattro ragazzi si tengono nascosti per evitare di essere arrestati: si capisce da qualche momento di riepilogo che erano stati incaricati direttamente da Tito di recuperare lo smeraldo usato da Nerone come lente, ma sono stati truffati ed accusati del furto della pietra. Raggiunti dal pedagogo, riescono a recarsi in Asia Minore, prima ad Alicarnasso poi ad Efeso e a Hierapolis, sulle orme di un clan di malavitosi, già comparsi in libri precedenti, che rapiscono bambini per avviarli al lavoro minorile o alla prostituzione. Giunti in Asia, incontrano la comunità cristiana riunita intorno a S. Giovanni e ai suoi discepoli: ne deriva una serie di conversioni. Troviamo spesso ambigua nei romanzi la descrizione delle primitive comunità cristiane, anche quando è positiva: un po’ troppo New Age. Forse più originale, qui, la situazione della protagonista, rimasta malinconicamente l’unica pagana. Una volta recuperati i bambini rapiti, restano aperte molte questioni che troveranno la loro conclusione nel prossimo (forse ultimo, se capiamo bene) romanzo: due vicende d’amore (un po’ premature), la scomparsa di un neonato, la situazione di ricercati, l’aiuto a Tito insidiato da Domiziano. Chiaramente l’autrice si è da tempo stancata di raccontare vicende per bambini e si è inserita in un filone più spendibile (effetto Rowling?): l’insieme è però piuttosto bizzarro, anche perché rimane un intento didascalico abbastanza scoperto (tipo: “non ricordo cosa significa questa parola” oppure “vi racconto la storia di…”). 

Trimalchio’ fest and other mini-mysteries, 2007

The legionary from Londinium and other mini-mysteries, 2010 

Come era previsto, col diciassettesimo romanzo la serie di Flavia Gemina e dei suoi tre amici è terminata, in quanto legata ormai stabilmente con l’impero di Tito. L’autrice però trova tre soluzioni per proseguire nel mistery. Anzitutto queste raccolte di racconti, esplicitamente inseriti fra un libro e l’altro, con riferimenti a personaggi ed eventi dei diversi romanzi: più che altro dei divertissements, soprattutto quelli ispirati a racconti di Conan Doyle come il racconto che dà il titolo alla seconda raccolta. Poi si preannuncia una sorta di spin-off, con personaggi minori della serie precedente. Infine, come era presumibile, una serie “adulta”, che porti avanti le vicende amorose.Il primo dei due libri di racconti comprende anche un’intervista all’autrice.

2. La serie di Threptus

Come era stato già preannunciato, la Lawrence ha posto termine alla serie di Flavia Gemina con un ultimo romanzo (il XVII: The Man from Pomegranate Street) che vede il cambio di imperatore e il passaggio dei protagonisti all’età adulta. Ne ha poi tratto uno spinoff  proposto per lettori molto giovani, sugli 8/10 anni: una serie giunta rapidamente al quarto titolo, che presentiamo.

The two-faced god, 2013

Threptus è un giovanissimo mendicante di Ostia che ha avuto da Lupus, il ragazzo muto della serie precedente ormai trasferito ad Efeso, il compito di migliorare la propria formazione e proseguire l’opera di detection nella città romana. Abbandonata la vita di vagabondo, si è posto come apprendista di Floridius, un improbabile indovino e allevatore di polli sacri ubriacone e sempre al verde. In questo romanzo Floridius ha l’incarico di esaminare le viscere di una pecora sacrificata per scoprire il mistero di una casa che sembra stregata: purtroppo però non solo non conosce l’aruspicina, ma sviene alla vista del sangue. Sarà Threptus a scoprire che cosa si nasconde nelle soffitte della casa e ad aiutare il suo padrone a compiere la cerimonia rituale con l’intervento di un aspirante aruspice e di una banda di ragazzi di strada. Nella sua impresa è aiutato dal metodo appreso da Lupus e dai “suggerimenti” di una gallina e un gatto (un richiamo ai gatti di Lilian Braun?). Storia esilina, dalla collocazione cronologica del tutto casuale a differenza della serie precedente: solo una moneta col volto di Domiziano serve a ricordare l’epoca. Vagamente didascalica se si accetta la palese derisione dei riti e dei culti romani.