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Christian Goudineau

by Mariapina Dragonetti

Le procès de Valérius Asiaticus, 2011

di Giulia Regoliosi

Un libro curioso, più romanzo storico o fantastorico che giallo, ma con un sufficiente colpo di scena (doppio) per poter essere inserito in questa rassegna. L’autore trae spunto da alcuni passi di Tacito e di Dione Cassio che riferiscono di un Valerio Asiatico ricchissimo allobrogo proprietario a Roma dei giardini che erano stati di Lucullo: Messalina, desiderosa di impadronirsene, avrebbe organizzato contro di lui un processo-farsa per lesa maestà e adulterio, terminato con la condanna al suicidio dell’accusato e con il forzato suicidio della presunta adultera.

Lo scrittore immagina che a Marsiglia un giovane filosofo, Charmolaos, riceva dal maggior magistrato della città l’incarico di fare indagini su Valerio Asiatico, dato che su di lui a Roma corrono voci e si prepara un processo. Charmolaos, che dovrebbe recarsi ad Apamea a fare un intervento al congresso per l’anniversario di Posidonio, è costretto a rinunciarvi e inizia le indagini aiutato dalla sorella, una vivace e intraprendente vedova che appartiene alla serie delle partner nella detection. Dopo un’inchiesta  a Marsiglia stessa, dove Asiatico ha soggiornato facendo larghi donativi, ci si sposta a Vienne, città d’origine di Asiatico non lontana da Lione e in continua rivalità con quest’ultima, patria di Claudio. Le indagini conducono Charmolaos a scoprire le origini della ricchezza misteriosa del personaggio e ai suoi legami con la famiglia Giulio-Claudia, in particolare con Caligola nei confronti del quale si è verificata una violenta rottura. Emergono sospetti sia relativi alla morte di Caligola sia a possibili aspirazioni all’impero. Inviato a Roma a riferire delle indagini, Charmolaos incontra gli influenti liberti di Claudio e l’imperatore stesso; soggiorna a casa di Asiatico, che è agli arresti domiciliari, ne conosce gli aiutanti e ne diviene amico. Il processo è raccontato seguendo le fonti antiche: poco prima del suicidio del condannato Charmolaos è esortato a tornare in patria.

Il doppio colpo di scena si verifica qualche tempo dopo, quando la nipotina che ha letto i suoi appunti di viaggio gli fa notare un’incongruenza. Su questo esile filo Charmolaos prosegue la sua ricerca e fa nuove scoperte, che si completeranno a Roma sette anni dopo.

L’autore racconta molto e descrive molto: luoghi, volti, storie, edifici, cibi, idee filosofiche, testi poetici…Riesce però ad interessare e a reggere una scrittura di medio registro, senza cedimenti. La parte di fiction è credibile, la sorpresa funziona.
Qualche obiezione fra le non molte. Di Attico si dice che era greco: ma l’amico di Cicerone, Pomponio, era attico solo di soprannome. Una certa confusione anche nell’appartenenza ai circoli: Orazio, come Virgilio e Properzio, era del circolo di Mecenate, mentre di quello di Messalla erano Tibullo e Ovidio.