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Editoriale 2017-1

by Mariapina Dragonetti

a cura della Redazione


Ci pare sempre più evidente uno scollamento fra il Ministero coi suoi accoliti (pedagogisti più o meno à la page, letterati in disarmo o in vena di autoaffermazione) e il mondo reale. Da questo abbiamo fortunatamente segnali positivi. Per restare in casa nostra, rivista e sito attirano interesse, richieste di partecipazione e pubblicazione, links e proposte di cooperazione.

Una modesta iniziativa, trovarsi per tre sabati a leggere la seconda olimpica di Pindaro, ha suscitato adesioni senza nessuna preoccupazione di “casta” o livello: dal professore universitario al rettore di scuola paritaria, da docenti ed ex docenti di lettere classiche a docenti di scuola media col desiderio di non perdere conoscenze e interessi, alla studentessa universitaria fresca di esami. Sembra una cosa modesta, dicevamo: ma è la conferma dell’importanza di leggere in originale testi di grande bellezza e insieme l’aiuto reciproco a che tale lettura sia corretta e profonda. Un’altra iniziativa il cui esito finale è stato purtroppo rinviato ma che ha permesso incontri e riflessioni: un gruppo di giovani insegnanti ha lavorato per diversi mesi sulla tragedia greca, scegliendo tematiche e testi, con l’intento di farne una presentazione pubblica; siamo lieti di essere stati interpellati e di aver potuto dare il nostro contributo e la nostra compagnia. Sempre sulla tragedia greca si è svolto l’annuale corso della Università della Terza Età (U.T.E.) di Milano: riprendendo dopo otto anni questo tema ho scelto una modalità di approccio il più possibile “teatrale”, invece di proporre brani brevi in percorsi tematici: ho privilegiato quindi prologhi, rheseis, anghelìe, agnizioni, miti e varianti meno note o diverse varianti dello stesso mito (come è stato fatto peraltro a Siracusa quest’anno, accostando i Sette a Tebe e le Fenicie). Il pubblico, parte del quale mi segue dal 2008, si è molto coinvolto ed è rimasto per tutti gli incontri numeroso e curioso. Ma l’interesse per la tragedia greca è testimoniato anche dalle iniziative teatrali di diverse scuole e gruppi, di cui riferiamo anche sul nostro sito; e dal gran numero di licei che si recano a Siracusa ogni anno.

Un altro momento importante di quest’anno ha avuto come tema l’insegnamento del latino nella scuola secondaria di primo grado: un tema in passato molto dibattuto, con iniziative editoriali e mozioni politiche, ma che ultimamente sembrava in sordina, o rassegnato a chiudersi. La coraggiosa iniziativa di un docente e l’ospitalità di una scuola paritaria di Milano hanno riaperto la questione: ne sono nati riflessioni, giudizi, proposte metodologiche; soprattutto sono emerse esperienze in atto di grande interesse, miranti non solo ad un’anticipazione delle conoscenze linguistiche ma anche ad un approccio con la civiltà romana e classica in genere, importante in un livello di scuola che con la riforma Gelmini ha perso lo studio della storia antica.

A fronte di tutto questo l’atteggiamento del Ministero appare desolante: ai licei è richiesto sempre più di fare altro rispetto ai programmi disciplinari, quasi ci fosse un fastidio per tutto ciò che è serio, approfondito e argomentato. Il PON in tutte le sue forme sembra dominare, richiede tempo, energie, corsi di aggiornamento, una progettualità pesante e confusa. La riforma degli esami di maturità in attesa di applicazione ha accolto la pressione di quanti ritenevano (forse a torto) la terza prova un doppione dell’orale, ma ha lasciato la sempre più inutile tesina, ha aggiunto relazioni sulle esperienze scuola/lavoro (modalità da definire chiaramente, o forse due chiacchiere con la commissione) e accentuato l’importanza quantitativa del voto d’ammissione, con tutti i rischi che il sistema dei crediti ha già ampiamente messo in luce. Come sempre l’Invalsi è ineliminabile ma non immodificabile, una specie di oggetto ingombrante spostato qua e là come il regalo di nozze della prozia: dopo lo stanco rito delle seconde (chi ormai va a vedere i risultati, e le medie e le mediane? Mentre vi sono scuole che hanno aggiunto di loro iniziativa delle altre prove), ha fatto marcia indietro per la terza Media, mentre per i futuri maturandi ci sarà un obbligo non troppo impegnativo.

Ma sicuramente la cosa più grave è il rischio di perdere la prova di greco. Tutta la questione della prova di latino tendeva solo a mascherare la soppressione del greco alla Maturità? Lo temiamo, non lasciamocelo togliere.

Come si è visto, accogliamo sempre volentieri contributi sia alla rivista (studi ma soprattutto esperienze, proposte e materiali didattici) sia al sito (recensioni di spettacoli e libri, brevi interventi in uno dei vari settori). Per la rivista i tempi sono lunghi, da sei mesi a un anno circa, per il sito invece la pubblicazione avviene al più presto, secondo la disponibilità del webmaster.