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Editoriale 2019-2

by Mariapina Dragonetti

a cura della Redazione


Quest’anno sembra esserci un rinnovato interesse per il liceo classico. Gli esiti di Eduscopio hanno suscitato articoli, interviste e perfino temi assegnati agli iscritti al master di giornalismo. Moltissime richieste d’iscrizione, moltissima affluenza agli openday. Dai colloqui avuti con diversi genitori appare chiaro che il classico è considerato l’unica scuola che dà una preparazione certa e affidabile, e il diploma al classico non più, come forse in passato, uno status symbol, ma una sorta di bene-rifugio. Anche gli orientamenti delle scuole secondarie di primo grado azzardano di più nell’indicazione del liceo classico, pur in presenza di qualche limite, mentre anni fa c’era una graduatoria di suggerimenti più rigida e pretenziosa. Forse non è del tutto un bene, perché siamo a rischio di qualche delusione e difficoltà eccessiva; ma certo il giudizio sul nostro tipo di scuola è straordinariamente e decisamente positivo.

Tale situazione ci dà una responsabilità. Status symbol o bene-rifugio: sia pure. Rischi di DSA avventati o di ambizioni eccessive? Pazienza, si vedrà situazione per situazione. L’importante è che non venga meno il senso di ciò che facciamo: il recupero della nostra storia, l’approfondimento linguistico, la scoperta dei nessi nei frammenti di realtà, il riconoscimento dell’unicità del cuore umano. Caricare di molto altro per essere più moderni, più alla moda, vuol dire adesso, come vent’anni fa, non credere a ciò che si fa, crederci anzi meno di quanto ci creda l’utenza stessa.

Mi sembrano interessanti alcuni segni. I giovani insegnanti, almeno secondo la mia percezione, hanno una preparazione e una capacità didattica migliori di una decina d’anni fa: non ne so il motivo, ma percepisco che l’inserimento nelle classi e l’approccio a tutte le materie corrispondenti a lettere classiche avviene senza problemi (tipo: il greco no, l’italiano nemmeno) o eccessivi timori di adeguatezza e di rapporti. Noto nella mia scuola (in cui sono presenti entrambi i licei) un nuovo sforzo di rendere proficuo l’insegnamento del latino al liceo scientifico, superando la fatica di cambiare metodi, strumenti, occasioni di interesse. Nella scuola primaria l’ampliamento della storia antica, visto con molta perplessità dalle maestre per la limitata preparazione e la necessità di reinventare un percorso, sta dando alcuni buoni frutti: ultimamente ho fatto degli interventi in tre quinte che dovevano iniziare la storia romana e ho trovato ragazzini curiosi, con un discreto background sulle “altre storie”. Nella secondaria di primo grado si moltiplicano le iniziative di approccio al mondo antico, da scuole che dedicano molto spazio all’epica omerica al diffondersi di corsi di latino o di cultura classica. E iniziative teatrali e culturali (letture pubbliche, conferenze e molto altro) sono sempre più diffuse.

Continuiamo con la nostra rivista e il nostro sito, ma anche con altre iniziative quali i Sabati di Zetesis, ad aiutare questo trend positivo. A chi ci legge e ci segue chiediamo di diffonderci, collaborare, comunicare studi ed esperienze.