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a cura della Redazione
Resoconto della lettura di sabato 16 marzo 2024
Uno di noi legge
- Nascita dei figli di Urano: il padre costringe i figli di mano in mano che nascono a rientrare nel grembo materno, che rimane gonfio: vv. 154 segg. Ha senso naturalmente perché la madre è Gea, la Terra. Lo stesso vale anche per i Centimani?
- Sembrerebbe così in quei versi.
- Ma ai vv. 617 segg. l’intervento di Urano è diverso: li lega e li pone sì sotto terra, ma in una prigione, ai confini del mondo. Quindi un particolare trattamento, che sembra indipendente dalla madre.
- L’idea della regione remota è già nella punizione di Prometeo che nel testo precede la Titanomachia.
- ἐπ᾿ ἐσχατιῇ… (v. 622) sarà ripreso al v. 731: πελώρης ἔσχατα γαίης a proposito della punizione dei Titani. Fra l’altro il 731 è un verso espunto da alcuni perché sembra incongruo con la punizione sotterranea, ma in realtà riprende proprio la prigionia dei Centimani.
- Il tema dell’allontanamento viene svolto circolarmente. E’ tuttavia strano che i Centimani al termine della Titanomachia ritornino nella prigione sotterranea, seppure come guardiani dei Titani: evidentemente non potevano avere un posto nel mondo degli dèi.
- Perché Urano tratta così questi tre figli? ἀγώμενος indica sia preoccupazione sia invidia, a causa di εἶδος e μέγεθος: per la grandezza prova preoccupazione, ma εἶδος potrebbe anche indicare un aspetto che suscita invidia.
- Ma come sono disposte le 50 teste? ἐξ ὤμων …ἐπὶ στιβαροῖσι μέλεσσιν (v. 152), quindi sembrerebbero sparse per tutto il corpo.
- Ci sono divinità orientali rappresentate in modo simile.
- Tema della gelosia paterna verso i figli. Ritorna anche in Crono, ma per un presagio.
- I figli di Urano rientrano nel grembo materno, i figli di Crono entrano dentro il padre.
- Con Zeus cessa la rivalità padre/figli, ma Zeus nella Teogonia è il massimo della perfezione.
- v. 628 (profezia di Gea): che forma è ἀρέσθαι?
- Infinito aoristo II medio da αἴρω.
- Perché un aoristo e non un futuro in una profezia?
- Indica il fatto in sé.
- Compare due volte φιλότης: Qualche giorno fa in un convegno sull’amicizia si diceva che in Omero φιλότης indica la solidarietà di gruppo in ambito militare. Qui al v. 625 indica il rapporto sessuale (v. Mimnermo fr. 1D, 3 κρυπταδίη φιλότης) mentre al v. 651 indica un’azione benevola di amicizia.
- Forse proprio in previsione di un’alleanza militare.
- La guerra è combattuta da due monti, Otri in Tessaglia (forse perché zona sismica) per i Titani, l’Olimpo per i Cronidi.
- Dieci anni pieni (πλείους) come per la guerra di Troia. Secondo l’uso epico l’episodio cantato è alla fine del periodo, in cui sostanzialmente non era mai successo nulla.
- Alleanza coi Centimani. Vi sono problemi testuali, i vv. 640 e 642, cioè il riferimento a nettare ed ambrosia, sono espunti ad esempio nell’oxoniense. D’altra parte anche il v. 639 crea problemi: ἅρματα, ἄρματα o ἄρμενα? Esclusa la forma con spirito aspro (‘carri’), quella con spirito dolce significherebbe ‘cibi’, mentre ἄρμενα da ἀραρίσκω sarebbe ‘cose convenienti’.
- Se accettiamo i vv. 640 e 642 l’alleanza comporta la partecipazione dei Centimani alle caratteristiche degli dèi, cibo e bevanda immortali.
- I Centimani vengono così accettati come parte del mondo degli dèi (cenno alle alleanze fra maghi, centauri, goblin, elfi in Harry Potter)
- C’è una somiglianza con le negoziazioni militari, l’offerta di vantaggi in cambio dell’aiuto.
- Comunque, nel caso accettiamo il v. 642, i Centimani assaggiano i cibi, quindi più che una promessa è un dono preventivo.
- Zeus parlando coi Centimani accentua il proprio ruolo: ἡμετέρας διὰ βουλὰς, 653. Cotto ribadisce l’importanza di Zeus e la sua intelligenza: πραπίδες, νόημα, ἐπιφροσύνῃσιν. Il discorso prepara l’aristia di Zeus.
- αἰνέω (qui ἐπαινέω) indica ogni discorso con uno scopo, il consiglio, l’elogio, l’esortazione; in Esiodo Op. 202 segg. αἶνος è la favola.
- In Omero μῦθος significa discorso ed è il senso che ha anche qui (665).
- Esiodo sottolinea il fatto che combattono θήλειαί τε καὶ ἄρσενες. Ε᾿ vero che nell’Iliade intervengono in battaglia anche dèe, ma qui si tratta di una battaglia esemplata su quelle umane, e la precisazione dei due sessi mi sembra importante come nota anomala, oltre tutto con la coordinazione stretta τε καὶ.
- Arrighetti nota una dissonanza fra la lotta Titani / Centimani e l’ampio ruolo di Zeus.
- Il Mazon ritiene che tutto l’intervento di Zeus sia interpolato fra 686 e 713, in cui è ripresa l’azione dei Centimani. Se l’azione di Zeus era così efficace, perché aspettare dieci anni e chiedere l’aiuto dei Centimani?
- In effetti al v. 675 è come se lasciassimo i Centimani con le mani piene di pietre e li ritrovassimo a lanciarle al v. 715 seg.
- Probabilmente abbiamo la commistione fra due miti, la battaglia fra Titani e Centimani e l’aristia di Zeus, ma più che pensare ad una interpolazione dobbiamo pensare all’utilizzo di miti diversi per creare una storia unica.
- Mentre la parte che precede l’intervento di Zeus è caratterizzata soprattutto dal suono, l’azione di Zeus è soprattutto luce e fuoco.
- Esiodo usa formule epiche, ad es. κρατερὰς ὑσμίνας (v. 631- 663) che riprende Il. 5, 200, forse l’unico passo omerico in cui la parola è usata al plurale. Le preposizioni però variano (διά-ἀνά, in Omero κατά) e in altri casi le formule sono modificate.
- Quali altri termini relativi alla guerra usa?
- ἔρις (vv. 637, 705); μάχη (635); πτόλεμος (638); μάρναμαι (636); δαί (650, solo dativo).
- Al v. 632 ἀγαυοί può essere connesso con ἀγώμενος v. 618? Chantraine dedica un vasto commento ad αγα- e composti, indicanti eccellenza, superiorità, anche se non è certo della modalità di formazione di ἀγαυός.
- Che cos’è ἄμφεπε (696)?
- Da ἀμφί + ἕπω, ἕπομαι: ‘seguire intorno, avvolgere’.
- Perché i Titani sono detti χθονίους (697)? Sono state fatte varie ipotesi: ‘figli della terra’; ‘che combattono sulla terra’; ‘che sono destinati sotto terra’.
- Che cos’è qui Χάος? Anzitutto le diverse edizioni lo scrivono con la maiuscola o con la minuscola, quindi o si riferiscono al Chaos primigenio, l’indifferenziato, oppure intendono ‘abisso’.
- Se si intende il Chaos primigenio: nel susseguirsi di nascite nessun nuovo essere annulla il precedente, tutti sussistono. E nel momento della guerra anche il Chaos torna ad essere coinvolto.
- Se invece intendiamo ‘abisso’ equivale a χάσμα (740).
- εἴσατο da εἴδω significa sia ‘apparire, sembrare’ sia ‘essere possibile’
- ἄντα ‘di fronte’ avverbio.
- ἐκλίνθη …πρὶν δ᾿…ἔμάχοντο (711-12): la conclusione dell’aristia di Zeus sembra la conclusione della guerra: aoristo contrapposto all’imperfetto di durata dei precedenti combattimenti.
- Riprende l’intervento dei Centimani: nell’epica episodi contemporanei sono raccontati successivamente.
- L’intervento è comunque risolutivo: i Titani sono sconfitti dalle pietre che li ‘coprono come ombra’. Descrizione brevissima, mentre più lunga è la descrizione della sorte nel Tartaro.
- Il perfetto κεκρύφαται definisce la condizione stabile di prigionia.
- La prigione sotterranea richiama la Città di Dite.
- Posidone la cinge di mura, come ha fatto con Troia.
- Comunque sia avvenuta la conclusione del conflitto, ciò che conta è sempre Zeus: v. 730 e 735.
- Domanda: ma quando sono stati liberati i Titani nel mito? Esiodo non ne parla, anzi lo dichiara impossibile, mentre ricorda la liberazione di Prometeo da parte di Eracle.
Concludendo, tutti dichiarano che hanno molto apprezzato la scelta del testo, ma hanno trovato difficoltà nel lessico.