Dei numerosi titoli di racconti o romanzi “gialli” per ragazzi ambientati nel mondo antico se ne segnalano solo alcuni.
Particolarmente significative ed ampie le produzioni di:
Caroline Lawrence
Jean-François Nahmias
Alain Surget
Saviour Pirotta
Di altri autori vengono indicate opere singole o brevi serie dedicate ai ragazzi:
Henry Winterfeld
Fabian Lenk
Evelyne Brisou-Pellen
Freddy Woets
Paul Thiès
Sir Steve Stevenson
Caius ist ein Dummkopf, 1954
trad. it. Detective in toga (condotta presumibilmente sulla traduzione inglese, senza indicazione dell’originale) Mondadori 1992
Caius geht ein Licht auf, 1959
tr. ingl. 1971 col titolo Mystery of the roman Ransom, tr. francese 1992 (dall’inglese) col titolo Caïus et le gladiateur.
Caius in der Klemme, 1976
I tre libri anche in: Caius, der Lausbub aus der alten Rome – Alle Abenteuer, 2005.
Di tutti e tre i libri esiste sia la traduzione inglese sia la ritraduzione francese, mentre non risulta l’edizione italiana se non del primo, molto approssimativa.
L’autore (1901-1990), d’origine tedesca ma stabilitosi negli Stati Uniti con l’avvento del nazismo, ha scritto questi brevi romanzi ambientati al tempo di Tiberio, come risulta da indicazioni cronologiche e altri accenni: i protagonisti sono alcuni ragazzi di una scuola. Curiosamente l’eponimo è considerato il più sciocco, come si capisce già dai titoli originali (Caio è uno stupido, Caio ha un’illuminazione, Caio in un guaio e Caio il monello nella trilogia) e in effetti parla e agisce in modo spesso sconsiderato. Gli adulti sono assenti (un aspetto tipico dei libri per ragazzi) salvo il maestro di scuola, burbero ma in gamba, e una sorella di Caio poco maggiore del gruppo. Le molte avventure, rischiose e rocambolesche, possono essere interessanti per il pubblico cui i libri sono destinati, mentre l’aspetto didascalico non è eccessivo (molto dipende anche dalle note delle diverse edizioni). La scelta dei nomi è problematica, come è tipico dei romanzi d’ambiente romano. Il padre di Caio, un nobile senatore sempre in seduta, si chiama Vinicio: Tacito ricorda due Vinicii al tempo di Tiberio, uno dei quali scelto come marito di Giulia figlia di Germanico. Poiché la sorella di Caio, Claudia, è legata alla corte da parentela, forse l’autore utilizza il personaggio storico, seppure con qualche libertà.
Il sentiero conduce all’acquedotto , 2003
Il libro fa parte di una collana di gialli per ragazzi ambientati in epoche del passato (Egitto, Grecia, Roma, Medioevo): Tatort Geschichte (“Scena del crimine – storia”). Discreta la collocazione storica: siamo a Nemausus (Nimes) all’inizio dell’impero di Adriano; s’incontrano due veterani della spedizione di Traiano contro i Daci, dove uno di loro ha conquistato un’onorificenza per essere salito per primo sulle mura di una città assediata. Mentre questi conversa con l’antico commilitone, dei malviventi rapiscono la sua figlioletta. Lucius e Sestius, figli dodicenni dei due amici, si danno all’inseguimento e, dopo molte peripezie a cui finiranno per partecipare anche i genitori, salvano la bambina e scoprono il motivo del rapimento.
Il libro non sarebbe male se non fosse così scopertamente didascalico: vengono descritti case, templi, anfiteatro, riti religiosi, pasti, ecc. e naturalmente l’acquedotto del titolo, a volte con assurde interruzioni della storia (un lauto pranzo mentre la bambina è in pericolo). Dopo ogni capitolo c’è un indovinello particolarmente sciocco (ci sono persino le risposte in fondo!). Seguono un glossario, una cronologia, una breve trattazione storica e una cartina.
I figli di Atena , 2002
Siamo ad Atene, età di Pericle. Una coppia agiata viene assalita in casa e uccisa perché rifiuta di rivelare un segreto. I loro figli, un ragazzo, una ragazzina e un bambino, riescono a fuggire e si mettono in cerca delle persone a cui il padre li aveva indirizzati in caso di pericolo, ma incontrano altre morti e vengono continuamente inseguiti: infatti, senza saperlo, hanno tutti gli elementi per decifrare il segreto. Nella loro fuga sono aiutati da un ragazzo spartano: il confronto fra le due culture è presentato in modo simpatico. Piace anche l’idea d’intercalare il racconto in terza persona con parti attribuite al più piccolo dei fuggiaschi, cui spetta anche il racconto finale. La soluzione, che utilizza indizi accreditati nella tradizione gialla, è ben congegnata. L’inevitabile aspetto didascalico, tipico dei libri per bambini, è affidato al racconto di miti con cui i fuggiaschi s’intrattengono.
Il prigioniero etrusco , 2010
IV secolo a.C. Un ragazzo gallo, Kaour, dei Biturigi, scappa di casa in cerca di avventure. Viene assunto da un mercante etrusco e condotto a Tarquinia, dove s’innamora della figlia di un artigiano. La ragazza viene rapita e chiusa in una tomba, mentre Kaour, accusato del rapimento e ribelle alle guardie, è costretto a battersi secondo un terribile tipo di lotta etrusco. Altri agguati e rapimenti, attribuiti ora ad un celebre brigante di Marsiglia, vengono sventati. Scoperto il vero colpevole, anche il brigante avrà la sua vendetta (con un piccolo colpo di scena).
Storia esilina, quasi un pretesto per paragonare usi e costumi dei Galli e degli Etruschi, con l’ormai consueto gusto per l’orrido e una certa autoironia. In appendice, notizie sui due popoli, una cronologia e una bibliografia adatta ai lettori, quasi tutta sui Galli.
Intrighi ad Atene , 2008
Una storia editoriale discutibile e difficilmente ripercorribile, data l’assenza di indicazioni. L’autore, specialista di romanzi e serie per bambini e ragazzi, pubblica nel 1992 L’esclave d’Athènes in una bella edizione cartonata e illustrata: romanzo breve, rivolto evidentemente ad un pubblico di bambini. Il romanzo che presentiamo porta la data del 2008, ma dà l’impressione di essere l’opera originaria: grosso modo la stessa storia, ma più ampia, più curata, più interessante, un romanzo di avventure e d’iniziazione. Probabilmente è precedente rispetto all’altro, che ne è una riduzione piuttosto rozza, a meno che non siano uscite insieme editio maior e minor, con titoli diversi. Il tutto comunque molto scorretto.
Alla vigilia della sconfitta ateniese s’incontrano tre ragazzi: Linceo, nato in schiavitù da un donna dei Melii, Dori, comprata con la madre spartana e divenuta sorella di latte del padroncino, e quest’ultimo, Callia, nipote di un ricco ateniese ma figlio di una donna macedone. La ragazza è amica di entrambi e divisa fra Callia, con cui è cresciuta e della cui condizione di ricco libero sente il fascino, e Linceo, con cui condivide spesso il lavoro ma che la schiavitù rende sottomesso e timoroso. In seguito però il nonno di Callia, compromesso coi trenta tiranni, al ritorno della democrazia cerca un pretesto per ingraziarsi il popolo e decide di ripudiare il nipote, figlio di una straniera, e venderlo come schiavo. Callia viene comprato da Menone, un meteco da lui disprezzato, e diviene compagno di Linceo, che cerca di aiutarlo a vivere la nuova umiliante condizione. Il personaggio del comune padrone inserisce il romanzo in diverse vicende storiche: Menone è il protagonista del dialogo platonico, e l’autore immagina che Linceo sia lo schiavo cui Socrate fa scoprire la geometria; in seguito i tre ragazzi, scoperto l’intrigo per far evadere Socrate, ottengono con un ricatto denaro e partecipazione alla fuga; ma Socrate rifiuta di evadere e persuade anche Linceo, ormai suo seguace, del rispetto delle leggi. Solo Dori può comperarsi la libertà coi soldi del ricatto, anche perché il padrone della nave, fallito il piano, non li accetta più a bordo. Un secondo tentativo di ricatto si effettua nei confronti di Menone, che è in trattative segrete con la Persia: ma il padrone scopre Callia mentre fruga fra i suoi documenti e lo vende lontano. Minacciato da Dori e Linceo, rivela loro che sta per lasciare Atene e non è più ricattabile. Dopo la sua partenza, Dori acquista la libertà di Linceo; i due, ormai innamorati, vivono insieme: Linceo dopo l’esperienza con Socrate, è cresciuto, desideroso di conoscenze e affascinato dalla matematica, e convince anche Dori ad imparare. Un giorno incontrano Callia, schiavo di un pastore: gli promettono di riscattarlo, ma sono ormai diversi dal giovane piegato e asservito.
Senza essere troppo didascalico, l’autore introduce vicende e personaggi storici anche poco conosciuti (tutta la storia di Menone e dei suoi rapporti con la Persia non è notissima). Nel complesso anche la storia dei ragazzi, dei due maschi in particolare, e della loro evoluzione/involuzione, è interessante. Più banale la figura femminile.
Dalla serie di Agatha Mistery
Agatha Mistery – L’enigma del faraone, 2013-2015
Con questo curioso pseudonimo inglese allitterante uno scrittore italiano, Mario Pasqualotto, inizia una serie di gialli per ragazzi pubblicata dal Corriere della Sera comprendente 20 titoli, con illustrazioni di Stefano Turconi. I protagonisti sono due cugini (Mistery è il cognome!): Larry, il maggiore, è un quattordicenne iscritto ad una scuola per detectives, Eye, che periodicamente gli assegna un enigma da risolvere in giro per il mondo come compito d’esame. Agatha è una ragazzina di dodici anni dalle molte letture e dalla memoria straordinaria, che accompagna il cugino nelle sue imprese. Con loro va anche il gatto di casa, naturalmente Watson.
Come sempre avviene nei gialli per ragazzi, il problema che si pone all’autore è giustificare la libertà di movimento dei piccoli detectives: sono soli? esistono i genitori e dove sono? sono al corrente delle loro indagini? Qui abbiamo nel caso di Larry una madre divorziata, ostile a tutta la famiglia e noncurante del figlio, mentre i genitori di Agatha sono tipi avventurosi sempre in giro, molto fiduciosi che la figlia se ne stia tranquilla col maggiordomo, un ex-pugile di nome mr. Kent. In realtà quest’ultimo accompagna i ragazzi, dando anche un po’ più di credibilità presso pubblico e autorità alle loro indagini; inoltre in ogni luogo ci sono dei parenti Mistery, tutti molto originali, che forniscono aiuto senza troppe domande.
Il plot è un po’ esile ma si regge, la parte didascalica (qui sull’Egitto) non è troppo pesante, la bizzarria dei personaggi rende piacevole la lettura.