Las dos muertes de Sócrates, 2003, tr. it Le due morti di Socrate, Sonzogno 2007
L’autore, quarantenne di professione psicologo scolastico, autore di libri per ragazzi oltre che di romanzi e racconti apprezzati in Spagna, scrive un libro furbetto, che mescola sesso e demitizzazione: un insieme che in genere garantisce successo. In realtà tutta la prima parte riesce molto noiosa, da lettura cursoria: sostanzialmente, a parte gli effettacci, una panoramica dell’Atene del V secolo, dall’età di Pericle al processo di Socrate. Questa prima parte si chiude con una lettera di Aspasia al sofista Prodico di Ceo: l’anziana etera gli chiede di venire ad Atene per indagare sull’assassinio di Anito, avvenuto poco dopo la morte di Socrate nel bordello di cui lei è proprietaria. Così la seconda parte si dipana come una detection, con il sofista assunto per indagare e per far assolvere il bordello dall’accusa di complicità; in parallelo con la detection si svolge una sorta di indagine sulla figura di Socrate, i suoi ideali e i suoi scopi. Il plot comprende un paio di colpi di scena abbastanza riusciti e un’arringa finale del detective degna di un sofista. Il lettore troverà sconcertante il titolo (tanto da controllare se per caso non c’è un errore di traduzione o di stampa!).