Numerius Meridius Pulcher and the case of the not so Virgin Vestal, stampato da Amazon in Great Britain, senza data
L’autore è un docente di latino residente in Georgia; pubblica però in Inghilterra con uno pseudonimo. E’ (almeno con questo pseudonimo) il suo primo libro ma si annuncia una serie con lo stesso personaggio.
In realtà tutto il libro ruota intorno al personaggio, che ne costituisce il centro d’interesse a modo suo originale. La sua storia pregressa ci viene svelata per flash, accenni, racconti, in parte da indovinare, in parte ancora da completare, forse nei prossimi libri. Schiavetto al tempo di Tiberio, dei cui famigerati ragazzi di Capri faceva parte, vissuto poi nella corte dei Claudii, legato per volontà perversa di Caligola ad una ragazza divenuta poi vestale, presumibilmente evirato: in seguito liberato dall’imperatore Claudio diviene proprietario di un bordello in cui acquista grande fama col nomignolo di Ila, conoscendo molti uomini di grandi famiglie o potere fra cui Tigellino. Infine adottato da un ricco romano ne prende il nome, lascia il bordello ad una collaboratrice, la casa di Roma alla sorella ritrovata non si sa come e va a Pompei con uno schiavo-compagno.
Il romanzo inizia nel 62, al ritorno a Roma dopo dieci anni a causa del terremoto che ha lesionato la casa di Pompei. Immediatamente viene coinvolto in uno scandalo: la Vestale Massima, la sua antica amica, lo chiama perché una delle vestali ha partorito, è stata uccisa, il bambino e la schiava sono scomparsi. L’indagine trova subito ostacolo in diversi attentati che vorrebbero impedirne lo svolgimento, ma viene ugualmente portata a termine col ritrovamento del bambino, altre morti, un suicidio e un parziale lieto fine.
Se non fosse per il personaggio verrebbe da dire: sempre Pompei, i cattivi del tempo di Nerone, le Vestali, l’onore delle famiglie, i giovani viziati… Tutto già visto. Il personaggio che veste come una dragqueen lo lasciamo al gusto dei lettori.