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Kelli Stanley

by Mariapina Dragonetti

La serie di Arcturus

di Giulia Regoliosi

Nox dormienda – a long night for sleeping, 2008 (trad. ital. con lo stesso titolo, 2011)

Non è ancora propriamente una serie, perché comprende (oltre ad esercitazioni giovanili, se capiamo bene) solo un racconto del 2007, Convivium, e il romanzo che presentiamo. Ma è già serie per come è lanciata: con biografia del protagonista, ricette del suo cuoco, ecc. sul sito dell’autrice, la pubblicità del prossimo romanzo e la promessa di molti altri successivi. Inoltre si insiste molto sulla novità del genere: nonostante il doveroso omaggio a Saylor, l’autrice si presenta come creatrice del noir d’argomento classico, con modelli quali Chandler, Hammett, e la relativa filmografia. In realtà non capiamo bene la necessità degli elementi di maniera presi dal noir: l’arrivo dal “detective” (un medico, in realtà) della ragazza bellissima e capricciosa, un uniforme tono malinconico…Non molto altro che non ci sia anche in altri gialli, dove oltre tutto a volte il detective è proprio un detective (ad esempio Didius Falco e Gordiano). Poiché l’ambientazione è storicamente accettabile, il plot funziona (ben due messaggi in punto di morte, discreti colpi di scena), i personaggi sono ben costruiti, sarebbe meglio semplificare le intenzioni (ma sarà forse che non amo molto il noir). Siamo in Britannia al tempo di Agricola. Il protagonista è figlio di una donna locale e di un soldato romano, ed è stato successivamente adottato da un altro romano, un senatore. Appartiene quindi a due mondi: ha un completo nome romano e un nome nativo, Ardur, latinizzato in Arcturus (Artù?). Medico di Agricola, è coinvolto in un complotto che rischia di screditare il governatore presso Domiziano: lottando non solo per salvare Agricola, ma anche per evitare che siano usati come capri espiatori nativi e schiavi, Arcturus riesce a scoprire chi manovra tutte le fila (una buona scelta del colpevole). Come già si è detto per altre serie, i gialli ambientati in Britannia hanno topoi obbligati: tradizioni religiose e civili dei nativi, la presenza dei cristiani, l’amministrazione romana: li incontriamo anche qui. Eccezionalmente corretto il glossario, discrete anche le parole latine nel testo (non troppe e quasi sempre corrette). Il titolo è esplicitamente una citazione da Catullo (qualche riserva sulla traduzione inglese, che elimina la perifrastica), implicitamente un omaggio al Grande sonno.