2012
a cura di Giulia Regoliosi
Come The Course of Honour, recensito nel sito, questo romanzo potrebbe essere considerato la biografia di un imperatore (di Domiziano, come l’altro era di Vespasiano), ma, più ancora che in quello, qui la parte di fiction prevale nettamente, anche data la mole dell’opera, quasi 500 pagine di grande formato.
Nella breve postfazione l’autrice presenta i deboli indizi su cui ha costruito la parte d’invenzione, una gradevole e vivace storia d’amore fra un pretoriano e una liberta parrucchiera a corte: Suetonio fra i congiurati che organizzano l’uccisione di Domiziano inserisce un Clodiano, della cui personalità, vita precedente e sorte successiva non si dice più nulla; i ritratti di Domiziano e delle donne dell’età flavia presentano elaborate pettinature e parrucche che fanno ipotizzare un’abile, e forse ironica, parrucchiera. Certo un po’ pochino.
I personaggi storici dell’epoca, e lo stesso Domiziano coi suoi parenti e la sua corte, hanno comunque un grande rilievo, così come scrittori e poeti, spesso piuttosto malvisti (Stazio in particolare, ma anche Marziale, Giovenale, Silio Italico, Quintiliano, Plinio il Giovane: manca Tacito). Nel complesso un quadro leggibile del periodo, anche se un po’ troppo diluito: e il fatto che Clodiano riesca sempre a cavarsela non è molto credibile.