1997/8
a cura di Giulia Regoliosi
La scrittrice inglese che ha creato il personaggio e la serie di Didius Falco è autrice anche di questo romanzo storico, che può essere letto in vario modo: come la biografia di Vespasiano, ad esempio, o come la storia dell’impero romano da Tiberio all’anno dei 4 imperatori.
La modalità narrativa è però quella d’incentrarsi su un personaggio minore, Caenis, e di raccontare la storia di Vespasiano e dell’impero attraverso la storia di lei.
Dice Suetonio:
post uxoris excessum Caenidem, Antoniae libertam et a manu, dilectam quondam sibi revocavit in contubernium (scil. Vespasianus) habuitque etiam imperator paene iustae uxoris loco (Vesp. 3).
Quindi si tratta di una schiava di Antonia (Minore), poi manomessa dalla padrona: questo permette all’autrice di far assistere o partecipare il suo personaggio a tutti i fatti salienti della dinastia Giulio Claudia, dalla vicenda di Seiano fino alla morte di Antonia stessa; in seguito la Davis colma i vuoti immaginando che Narcissus, il più potente liberto di Claudio, fosse stato maestro di Caenis e condivida ora con lei le preoccupazioni sull’impero di Claudio e sul futuro dei suoi figli. Addirittura l’autrice si spinge fino a fare di Caenis la redattrice sotto dettatura della lettera di denuncia contro Seiano inviata da Antonia al cognato Tiberio, nonché a farla partecipare come ospite al banchetto di Nerone in cui Britannico viene avvelenato. Dal dilectam quondam viene costruita una storia d’amore fra la giovane schiava e Vespasiano, giovane, oscuro e povero. Un matrimonio fra i due resta per sempre impossibile, specie dopo che Vespasiano ha iniziato il cursus honorum ed è entrato in senato: un senatore non può per legge sposare neppure una liberta. Quando Vespasiano si sposa il rapporto fra i due s’interrompe per vent’anni, anche se Caenis segue da lontano la carriera di lui, la sua vita familiare, e diviene amica del figlio Tito, compagno di studi dei giovani principi. Dopo la morte della moglie il loro rapporto riprende, all’epoca dell’impero di Nerone: nuovamente interrotto durante la campagna in Giudea e nell’anno dei 4 imperatori, diverrà definitivo paene iustae uxoris loco al ritorno di Vespasiano come imperatore.
Se il limite dell’opera è l’eccessiva presenza di Caenis in tutti i fatti del tempo, la storia non è troppo forzata, i personaggi sono interessanti, alcuni molto ben delineati: i due protagonisti, Antonia, Narcissus, Claudio e il giovane Britannico, Tito e Flavio Sabino, fedele e sfortunato fratello di Vespasiano, più alcuni d’invenzione. Un po’ troppo insistita la componente sentimental/passionale, forse inevitabilmente.