Rome – The emperor’s spy, 2010
L’autrice, dopo alcuni gialli classici, un romanzo di fantasy millenarista e una serie dedicata a Boudicca, inizia con questo romanzo una serie (sono previsti quattro libri) col protagonista Sebastos Pantera, ebreo fuggito da Gerusalemme dopo aver scoperto il tradimento del padre, vissuto ad Alessandria dove ha imparato le tecniche di spionaggio, poi per molti anni in Britannia come spia romana, coinvolto affettivamente con le popolazioni locali e ora dedito alla ricerca dell’origine di una profezia che riguarda la distruzione di Gerusalemme e di Roma.
Più che un giallo, una spystory. In realtà un pastiche che mescola ebrei e britanni, galli, romani e alessandrini, britanni travestiti da galli, britanni travestiti da greci, britanni travestiti da romani, ebrei travestiti da alessandrini, rivisitando Boudicca con la sua famiglia, fratello, marito, figlio, figlie e figliastro (per vari aspetti sarebbe stato necessario precisare vicende raccontate nei libri su Boudicca), un incredibile Seneca addestratore di spie, un bizzarro Nerone, per non parlare di personaggi neotestamentari considerati partigiani o terroristi (uno, non diciamo quale, è il “cattivo”, e ricomparirà – per chi intende leggerlo – nel prossimo libro).
La postfazione dell’autrice esplicita anche ciò che poteva restare solo vago (a vantaggio dell’interesse per l’intreccio), con l’aggiunta di una bibliografia quanto mai fantasiosa e di azzardi linguistico/etimologici.
Riconosciamo una scrittura attraente, una buona ambientazione in particolare nel mondo delle corse di cavalli (non per niente l’autrice è medico veterinario) e alcuni personaggi riusciti, specie il piccolo Math dalla difficile vita e dalle avventurose parentele.