Marietti 1820, Genova 2002
Tra il 2000 e il 2001 Marta Sordi, la nota studiosa già docente di storia antica all’Università Cattolica di Milano, ha tenuto sulle pagine culturali del quotidiano «Avvenire» una rubrica dedicata al mondo antico. Con cadenza quindicinale l’autrice ha dedicato numerosi articoli che hanno avuto per tema i più svariati aspetti della cultura, della storia, della politica greca e romana. Ora la Sordi raccoglie in un volume questi suoi interventi, mettendo a disposizione degli studiosi una collezione di scritti di grande interesse. Si tratta naturalmente di scritti di alta divulgazione proposti in un linguaggio facilmente accessibile, come è facile capire considerando la loro genesi: articoli di giornale apparsi per la prima volta su un quotidiano a diffusione nazionale come «Avvenire». Ma proprio questo genesi al di fuori del circuito specialistico e accademico fa di questi articoli qualcosa di molto interessante, perché permette all’autrice di sintetizzare i risultati di anni di studio e i frutti di un lungo e apprezzato magistero scientifico. Questo fa sì che l’importanza del volume si sviluppi in due direzioni: in quanto strumento nato con propositi di divulgazione (alta e seria divulgazione, naturalmente), il volume permette a tanti non specialisti di avvicinarsi a svariate problematiche attinenti al mondo antico, ma in quanto espressione sintetica e matura di un lungo lavoro scientifico, ne raccomandiamo la lettura anche agli insegnanti e ai cultori delle nostre materie.
Il volume comprende quarantaquattro contributi, suddivisi in quattro grandi aree tematiche: Aspetti della politica e del costume; Aspetti della religiosità greca e romana; Le vicende storiche del mondo greco e romano; Roma e il Cristianesimo. Basta sfogliare il volume per vedere come la Sordi sa tratteggiare e ricapitolare in modo magistrale vicende storiche complesse (si leggano i capitoli sulle guerre persiane, o sulla guerra del Peloponneso, o sulle guerre puniche, per esempio) o delineare il profilo di personaggi che sono stati protagonisti epocali (come Alessandro o Cesare), o proporre letture originali di fatti di costume o di storia della società (come lo scritto sulla donna in Etruria o sulla Pax deorum). Ci sembra però che la parte di maggior interesse per il lettore sia costituita dalla quarte parta, in cui la Sordi percorre in modo esemplare alcuni capitoli della storia dei rapporti tra Roma e il Cristianesimo, partendo da talune suggestioni di anticipazioni precristiane in testi pagani (la IV Ecloga) per arrivare ai tempi di Ambrogio e Teodosio. Vi troveranno ampio materiale di grande interesse non soltanto i classicisti nel senso stretto del termine, ma anche tutti gli studiosi o gli appassionati di storia della Chiesa antica. Gli interventi della Sordi toccano alcuni punti nodali del racconto evangelico, e grazie alla sua conoscenza della storia e delle istituzioni romane la Sordi può affrontare con mano sicura questioni delicate: il lettore può apprendere ad esempio come si svolse il processo a Gesù, quale erano i fondamenti giuridici sui quali si basava, perché Ponzio Pilato fu sostanzialmente costretto a condannare a morte Gesù. Potrà apprendere che la questione del “sepolcro vuoto” (argomento dell’articolo riportato a p. 119) impressionò profondamente i contemporanei di questa vicenda, pagani ed ebrei, tanto che un decreto, risalente probabilmente al tempo di Nerone, comminava addirittura la pena di morte ai colpevoli di violazione delle sepolture, e il fatto che questo decreto (unico in tutta la storia del diritto romano) sia noto attraverso un’iscrizione proveniente da Nazareth, fa pensare che ancora nella generazione successiva alla Resurrezione si volesse insistere sull’idea che i primi discepoli avessero trafugato il cadavere di Gesù e si volesse colpire, con pene assolutamente sproporzionate rispetto alla gravità del reato, chi li imitasse. Ancora, la Sordi ricostruisce in modo puntuale, basandosi su svariate fonti (pagane, ebree e cristiane), i primi rapporti tra Romani e messaggio cristiano: sembra che Pilato sia stato fortemente turbato dalla persona di Gesù (aggiungiamo a questo proposito che alcune chiese cristiane orientali venerano Pilato come un santo) e che abbia inviato all’imperatore Tiberio (la cui figura viene rivalutata dalla Sordi, rispetto all’immagine fosca e sostanzialmente negativa che si ricava dalla lettura di Tacito) una relazione sugli avvenimenti succeduti nelle regioni orientali dell’impero, tale da persuadere l’imperatore a presentare in senato un decreto che invitava a riconoscere il Cristianesimo tra i vari culti ammessi nell’impero: la proposta non passò, probabilmente per ragioni di ostilità preconcetta da parte del senato nei confronti dell’imperatore, ma Tiberio poté in séguito limitare i danni ponendo il veto a ulteriori accuse contro i cristiani.
Qui ci fermiamo, e i richiami che abbiamo fatto possono bastare come un primo invito alla lettura di questo libro. Naturalmente molte affermazioni che la Sordi fa, e molte posizione che assume, sono oggetto, in sede scientifica, di discussione anche serrata, e in molti casi si avvertono, in questi articoli, gli echi di posizioni assunte dall’autrice (in qualche caso anche in modo veemente, come è nel suo temperamento) in precedenti testi (ad esempio l’importanza che la Sordi riconosce alla cultura etrusca nella formazione della cultura romana, che è uno dei tratti sui quali più fortemente ha insistito in molteplici lavori). Il carattere di questi interventi impedisce il rinvio alla bibliografia specialistica: questo però non limita la concreta utilizzazione del volume, perché comunque la riflessione sul dibattito scientifico in corso, là dove si affrontano questioni di difficile soluzione o ancora controverse, è implicito nelle pagine del libro, e dunque la posizione della Sordi gode sempre di un’autorevolezza indubbia.
Aggiungiamo che, per quanti desiderano approfondimenti su vari punti del pensiero della Sordi, sono ora a disposizione due grossi volumi di silloge (ovviamente antologica) dei suoi scritti di carattere scientifico (Scritti di storia romana e Scritti di storia greca, edizioni Vita e Pensiero, complessivamente 550 + 614 pagine!), in cui si potranno trovare tutti quegli ausili che sono richiesti dal lavoro cosiddetto scientifico (bibliografie, note, apparati, ecc.).
In conclusione, non resta che l’invito a fare circolare ampiamente nelle scuole questo prezioso volume, che può servire anche nell’insegnamento medio superiore, sia come spunto per l’avvio di percorsi e di approfondimenti, sia come introduzione generale per una lettura insieme precisa e motivata del mondo antico.
a cura della Redazione