(1) Suet., Vesp. 18. La notizia è confermata da Zonara, Chronicon XI, 17 c (che la ricava a sua volta da Dione Cassio LXV, 12, 1); lo storico bizantino inoltre, citando questo provvedimento subito dopo la celebrazione del trionfo sugli Ebrei da parte del principe, ci dà modo di datare quest’iniziativa a non prima del giugno 71.
(2) Gerolamo, Chron. ad a. 89 p. Ch., PL XXVII, coll. 599-600.
(3) Si vedano in particolar modo H. Peter, Die geschichtliche Literatur über die römische Kaiserzeit, Leipzig 1897, I, p.41, e M.A. Levi, Gli studi superiori nella politica di Vespasiano, in “Romana, Rivista dell’Istituto Interuniversitario Italiano”, I (1937), pag. 361-367.
(4) Cfr. Suet., Vesp., 18-19 e Tac., Dial. de orat. 9, 5.
(5) Ciò è confermato dal fatto che lo stipendio citato è equiparato a quello dei procuratores centenarii, vale a dire il grado più basso di funzionari imperiali. Cfr. al riguardo C. Barbagallo, Lo Stato e l’istruzione pubblica nell’Impero romano, Catania 1911, pag. 99-100.
(6) Cfr. Tac., Hist. II, 5; Suet., Vesp. 16 e 18-19; Dione Cass. LXVI, 8.
(7) Per questa legge cfr. ILS I, 1, 244, ll. 17-21.
(8) Neppure l’Année Philologique cita altri studi in lingua italiana su quest’editto.
(9) Cfr. R. Herzog, Urkunden zur Hochschulpolitik der römischen Kaiser, “Sitzungsberichte der preussischen Akademie der Wissenschaft”, phil.-hist. Klasse XXXII (1935), pag. 967-1011.
(10) In particolare cfr. R. Herzog, op. cit., pp. 1011-1018.
(11) Cfr. ll. 19-20 del testo.
(12) Titus Flavius Vespasianus, in RE, Halbb. VI (1909), coll. 2635-2637 e 2659.
(13) Come fa notare il Festa, Un editto di Vespasiano e un rescritto di Domiziano. Documenti per la storia della legislazione scolastica nei primi secoli dell’impero romano, in “Bullettino dell’Istituto di Diritto Romano ‘Vittorio Scialoja’” XLIV (1936-1937), p. 17, e come riconosce lo stesso Herzog, op. cit., p. 999, egli ha indicato tale cifra semplicemente a titolo di esempio, dato che non si può nemmeno appurare se la multa sia stata espressa in dracme o in denari.
(14) Qui mi distacco dalla versione fornita dallo Herzog, op. cit., pp. 1010-1011, che ipotizza per la pubblicazione dell’editto una doppia datazione, valida rispettivamente per Pergamo e per Roma, in quanto mi sembra troppo cervellotica, e opto per la traduzione del Festa, op. cit., p. 17. La data comunque è stata desunta tenendo conto che per Vespasiano il dies imperii è il 1° luglio 69, per cui il sesto anno va dall’1.7.74 al 30.6.75.
(15) Cfr. Weynandt, Titus Flavius Vespasianus, op. cit. col. 2661.
(16) Suet., Caes. 42, 1.
(17) Gli ἰατρολεῖπται vengono pareggiati come trattamento ai medici (ll. 1 e 7-8), ma solo a questi ultimi viene riconosciuto il titolo di persone sacre (ll. 2-4): i massaggiatori risultano perciò come un corpo separato nell’editto. Del resto si tratta di una categoria che operava ai margini della medicina ufficiale e che non figura nelle successive costituzioni dei medici: Vespasiano li esentò probabilmente per la sua predilezione per uno di loro conosciuto in Egitto. Per queste notizie cfr. Herzog, op. cit. , pp . 989-992.
(18) Cfr. Herzog, op. cit., pp. 973-975.
(19) Digestum, L, 4, 18, 30.
(20) op. cit., XXVII, 1, 6, 8: ai tratta di una lettera di Antonino Pio, recante un ordinamento del padre di quest’ultimo, Adriano, appunto, che è contenuta nelle costituzioni di Commodo.
(21) Cfr. F. Oertel, Die Liturgie. Studien zur ptolomäischen und Kaiserlichen Verwaltung Aegyptens, Leipzig, 1917, pp. 89 sgg.
(22) Cfr. Filostrato, Vitae soph , ed. Olearius, Leipzig, 1709, I, 25, 5 pp. 534-535.
(23) Dione Cassio, LIII, 30, 3 (= Zonara, X, 33, d)
(24) Digestum, L, 4, 18, 30.
(25) Cfr. n. 20.
(26) Digestum, XXVII, 1, 6, 2-4; 7; 9-11.
(27) Cfr. Filostrato, Vitae soph., ed. cit., I, 25,3 p. 532 e Cap. III, 2,b, pp. l64-165: Filostrato, op. cit., II, 20, p. 601, II, 27, p. 618 e II, 30, pp. 622-623; Cap. IV, 1, b e c, pp. 208 e 210-211.
(28) Cfr. in particolare W. Dittenberger, Sylloge Inscriptionum Graecarum, Hildesheim 1915, 399 ; CIG VII, 2413; C. G. Brandis, Einschreiben des Triumvirs Marcus Antonius an den Landtag Asiens, “Hermes” XXXII (1897), pag. 509-522.
(29) Cfr. tra le numerose testimonianze al riguardo Tac., Hist . IV, 5, 6; Ann. XVI, 33; Dione Cassio LXV, 12, 3 e 13, 1-3; Suet., Vesp. 13.
(30) Dig., L, 4, 18, 30.
(31) Cfr. per esempio Dig. XXVII, 1, 6, 8.
(32) A questo riguardo il caso del filosofo Flavio Archippo (cfr. Plinio, Ep., X, 58; 60) è troppo incerto per poter essere assunto come prova della concessione del privilegio all’intera categoria; e le generiche espressioni di conferma da parte di questi due principi (che Plinio ha allegato come documentazione al caso suddetto) non si richiamano ai privilegi generali .
(33) BGU, 1074 = P. Viereck, Aktenstücke zur griechisch-römischen Vereinswesen in “Klio”, VIII (1908), pp. 413-416.
(34) W. Dittenberger, Sylloge Inscript. Graec., III Ed., 339.
(35) op. cit.. p. 998.
(36) Cfr. W. Dittenberger, loc . cit.
(37) Cfr. E. Schlesinger, Die griechische Asylie, Diss. Giessen Töpelmann, 1933, pp. 23 sgg.
(38) op. cit., p. 999.
(39) F. von Voess, Das Asylwesen Aegyptens in der Ptolomäerzeit und die spätere Entwicklung. Eine Einführung in das Rechtsleben Aegyptens, besonders in der Ptolomäerze, Beitrage zur Papyrusforschungen, München, 1922, p. 69 sgg.
(40) Cfr. H. Bardon, Les Empereurs et les lettres Latines d’ Auguste à Hadrien, p. 301, Paris, 1940.
(41) Herzog, op. cit., p. 301.
(42) Dittenberger, Sylloge Inscript . Graecarum.,704 E 16
(43) Cfr. Plutarco, Non posse suaviter vivi, 13; Istro, Vita Sophoclis 6; CIG, II/III 2, 1322.
(44) Cfr. Herzog, op. cit., p. 1002, n. 3.
(45) Il Woess, Das Asylwesen Aegyptens…, cit., pp. 168-170, dimostra che questa violazione di asilo all’epoca dei Tolomei in Egitto veniva, in qualità di ἱεροσυλία, minacciata con pene severe o persino con la morte, il che però il più delle volte rimaneva sulla carta.
(46) op. cit., pp. 1010.
(47) U.Wilcken, Zu den Kaiserreskripten, “Hermes”, LV ( 1920), pp. 1-42.
(48) M.A. Levi, Gli studi superiori …, cit., p. 367.
(49) Cfr. Istro, Vita Soph. , 6; W. Dittenberger, Sylloge Inscript. Graec., 3 ed., 399 e 704 E 10 sgg.
(50) op. cit., pp. 973-976.
(51) Cfr. Strabone, XVII, 793; Filone, Legatio ad Gaium, ed. Cohn, 1915, Berolini, p.151.
(52) Cfr. Suet., Aug. 45,3: “Augusto mantenne ed ampliò i privilegi per gli atleti”.
(53) CIG, VII, 2413 sgg.; BGU, 1074 = P. Viereck, op. cit., “Klio”, VIII (1908), pp. 413-426.
(54) Asconio Pediano, Commentarii, ed. Kiesslingschoell, 1875, Berolini, p. 67, 3.
(55) op. cit., pp. 1003-1004.
(56) Cfr. solo per il II sec. Aurelio Vittore, Caesares 14, 1-3, e per 1’istituzione dell’ Athenaeum in Roma F.Schlemmes, Das Athenaeum in Rom, “Philologische Wochenschrift” 1921, coll. 98 e segg.
(57) Come è stato ben intuito da H. Bardon, op. cit., p. 301.
(58) Rispetto alla legislazione sui collegia cfr. Digestum, XLVII, 22 e III, 4.
(59) Cfr. cap. III, 2, a, pp. 109-172 e III, 4, a, pp. 190-193.
(60) Cfr. CIL, 3, 2 suppl. 12283 (= ILS, 7784 = CIG, II/III 2°, I, 2, 1099) a proposito del privilegio accordato da Adriano alle scuole filosofiche di Atene.
(61) Digestum, L, 4,18,30.
(62) Cfr. Herzog, op. cit., pp. 968-972 (per il testo dell’editto) e v. supra in questo studio.
(63) Cfr. ll. 13-17 dell’editto e relativo commento di questo studio.