2006, trad. ital. (con lo stesso titolo) Mondadori 2006
L’autore, appassionato di storia romanzata e fantastoria, è noto al pubblico di antichisti soprattutto per Pompeii, un quasi-giallo che abbiamo anche noi presentato nella rubrica Antichi detectives del sito. Quest’opera, dedicata a Cicerone, si immagina scritta da Tirone, che secondo Asconio Pedano compose effettivamente una biografia del suo padrone/patronus. Il titolo si riferisce al potere consolare, cui Cicerone, homo novus, aspirò tenacemente; e in effetti la narrazione, dopo un capitolo sulla formazione dell’oratore, riguarda gli anni dal 70 al 64, considerati come tappe dell’ascesa all’elezione alla massima carica: il processo a Verre, l’edilità, la pretura, la campagna elettorale per il consolato. Protagonista e narratore sono ben delineati, così come i diversi personaggi dello scenario politico, giudiziario e familiare: i futuri triumviri, Catilina, Lucullo, senatori di diversa tendenza politica, Ortensio, Terenzia e la piccola Tullia, il fratello Quinto e il cugino Lucio: una figura meno nota, quest’ultimo, a cui è però dedicato spazio e interesse. La scrittura è attraente e conferma le buone doti di narratore, le vicende correttamente riportate e interpretate con equilibrio.
a cura della Redazione