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Ragione e verità nella coscienza romana

by Mariapina Dragonetti

Incontro al XXVII Meeting per l’amicizia tra i popoli (2006)

a cura della Redazione

Alla XXVII edizione del Meeting per l’Amicizia fra i popoli, che si è svolta a Rimini dal 20 al 26 agosto 2006 col titolo “La ragione è esigenza di infinito e culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti”, gli amici della Redazione e del Comitato Scientifico di Zetesis hanno contribuito partecipando a una tavola rotonda e allestendo la lettura drammatizzata Prometeo incatenato.

Hanno partecipato:
 Moreno Morani, Docente di Glottologia all’Università degli Studi di Genova e Presidente del Comitato scientifico di Zetesis; 
Alfredo Valvo, Docente di Storia Romana all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, del Comitato Scientifico di Zetesis;
La relazione della Prof. Marta Sordi, Professore Emerito di Storia Romana all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, che non ha potuto essere presente per ragioni di salute, è stata letta dalla prof. Angela Maria Mazzanti, dell’Università di Bologna.

La tavola rotonda si è svolta nella bella e accogliente cornice della sala A3 dinanzi a un vasto pubblico (600 persone), che ha manifestato interesse e partecipazione di fronte alle relazioni proposte. Si è svolto alla fine un breve dibattito.


Riportiamo qui di séguito un breve passaggio dell’introduzione (trascrizione dalla registrazione dell’evento), mentre La pubblicazione dei testi completi delle relazioni è prevista per il numero di Zetesis 1/2007

Moderatore: Diamo inizio a questo incontro su Ragione e verità nella coscienza romana, incontro che è diventato una felice consuetudine nell’ambito del Meeting di Rimini, in quanto nei diversi anni il lunedì, all’inizio del Meeting, viene proposto un incontro che permette di riflettere sui contenuti e sui valori della civiltà greco-romana. Grazie a coloro che sono intervenuti, tutto il pubblico, in modo particolare sua eccellenza mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro. Ringrazio i colleghi docenti universitari, i docenti dell’università di Bologna e delle altre università italiane presenti tra il pubblico. (…)

E’ compito mio iniziare questo incontro con una breve nota che si propone di fornire lo sfondo storico in cui si inquadrano i problemi che saranno discussi e affrontati dai due successivi relatori. Svolgerò una breve analisi linguistica sul significato delle due parole – ragione e verità – che sono inserite nel titolo dell’incontro. Per quanto non sia vero che “Nomina sunt consequentia rerum”, cioè che i nomi sono collegati indissolubilmente con le cose, tuttavia lo studio delle parole, del loro significato, dei loro confini semantici, del rapporto che le lega con le altre parole della lingua, può dire e insegnare molte cose sul modo con cui una comunità linguistica riflette sulla realtà che la circonda, sui valori che percepisce e quindi, in definitiva, sui criteri che stanno alla base del suo modo di vivere, di organizzarsi, di rapportarsi con gli altri uomini e col mondo. In altre parole, lo studio del lessico e della semantica ci permette di recuperare un mondo di valori e di concetti che hanno guidato una comunità linguistica nell’elaborazione della propria civiltà e del proprio modo di vivere, della propria cultura.